A Parigi va in scena il turno conclusivo del girone C con i campioni del Mondo della Germania chiamati a blindare il primo posto, opposti a una Irlanda del Nord circondata dal grande entusiasmo dei numerosi tifosi presenti al Parco dei Principi e reduce dalla sorprendente vittoria con l’Ucraina. Ai britannici potrebbe anche bastare una sconfitta di misura per passare nel gruppetto delle quattro migliori terze. La Germania scende in campo col classico 4-2-3-1 che, stavolta, prevede con Gomez il classico terminale offensivo che era mancato nei primi due incontri: ad assistere l’ex viola ci sono Gotze, Ozil e Muller. Tanta qualità davanti per Joachim Loew, che può contare su Khedira e Kroos a metà campo e sulla grande cerniera difensiva composta da Boateng e Hummels. I nordirlandesi rispondono con un 4-5-1 molto abbottonato: Washington è l’unica punta, le ali Ward e Dallas sono chiamate al classico super-lavoro, con l’esperienza di Davis a metà campo ed Evans in difesa a elevare il coefficiente tecnico della squadra.
Il primo tempo è un monologo tedesco: già al 7′ McGovern è chiamato agli straordinari per sventare in uscita il tentativo di Muller. Quattro minuti dopo è Ozil a non profittare dello svarione di McAuley: sessanta secondi dopo, Gotze davanti a McGovern riesce a sbagliare un gol già fatto. La pressione tedesca prosegue senza sosta, con i verdi che provano soltanto qualche lancio di alleggerimento verso Washington. Al 27′ Muller inizia il suo flirt con i legni della porta di McGovern, cogliendo il palo in tuffo di testa: due minuti dopo, la Germania passa con Mario Gomez, bravo a profittare dell’invito in piena area del solito Muller, infilando la porta nordirlandese di piatto destro. I tedeschi accelerano, cercando di archiviare la pratica: al 34′ Gotze entra in area da sinistra e serve Muller che prende la traversa con un tocco di piatto.
La sinfonia degli uomini di Loew prosegue anche nella ripresa: al 52′ ricomincia il lavoro per McGovern, bravo a opporsi al destro di Mario Gotze, scoccato da distanza ravvicinata. Pochi secondi dopo, Gotze spreca l’ultima occasione della sua partita, spedendo sul fondo un grande invito rasoterra di Ozil. Tocca poi a Schurrle entrare in campo per dare ulteriore freschezza e imprevedibilità alla manovra: O’Neill cerca più peso in avanti sostituendo Washington col capocannoniere nordirlandese nelle qualificazioni a Euro 2016, Kyle Lafferty. I britannici provano a farsi vedere dalle parti di Neuer con qualche calcio d’angolo, ma senza impensierire più di tanto il portierone del Bayern: con un occhio al prato del Parco dei Principi e un orecchio a Marsiglia, dove gioca la Polonia, i tedeschi rallentano i ritmi, intervellando strappi improvvisi come quello che porta Muller a sorvolare la traversa con un colpo di testa su invito di Ozil.
Il gol che darebbe a Neuer e compagni la sicurezza del primo posto nel girone C tarda però ad arrivare: l’unico difetto della squadra che a detta di molti addetti ai lavori è la più completa dell’Europeo, sembra essere legato proprio alle difficoltà in fase realizzativa, con Muller fermo al palo tra sfortuna ed errori, Goetze evanescente, Gomez non supportato dai ruvidi piedi dei terzini Kimmich ed Hector che sbagliano tutti i cross possibili e immaginabili. Sull’unica buona palla spiovente servita da Kimmich, l’ex attaccante di Bayern e Fiorentina si fa guarda caso valere, deviando di testa un pallone su cui McGovern si produce in una gran parata.
La partita scivola via senza ulteriori emozioni, con i tedeschi che controllano e i nordirlandesi comunque contenti di questa sconfitta di misura che consente loro di essere ancora in corsa per il ripescaggio tra le quattro migliori terze: il sogno dei festanti sostenitori in verde che hanno invaso il Parco dei Principi può ancora continuare.
Giorgio Tosto