F1: 30 anni fa Senna diventava immortale

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Questa settimana sono passati 30 anni da quel 1° maggio 1994, da quel GP di San Marino, da quella curva del Tamburello che ha reso Ayrton Senna immortale.

“Ah, da quando Senna non corre più… non è più domenica” cantava Cesare Cremonini nel 2005, ben 11 anni dopo la morte di Senna. Un pensiero che ancora oggi, dopo 30 anni, molti condividono, eppure, un pensiero in parte sbagliato…

La nascita di una leggenda

Nato a San Paolo di Brasile, nel 1960, Ayrton Senna è un talento naturale. Ha soli quattro anni quando inizia a guidare, ha letteralmente la corsa nel DNA e la sua famiglia, nata dalla parte fortunata del Brasile, lo asseconda in questa sua passione. Nel 1977 la prima affermazione assoluta con la vittoria del campionato panamericano, l’anno dopo si trasferisce in Inghilterra per alzare l’asticella delle prestazioni e si fa notare in tutto l’ambiente del karting. Nel 1981 debutta e vince il campionato di Formula Ford 1600, nel 1982 è campione europeo e britannico di Formula Ford 2000 e nel 1983 mette le mani anche sul campionato britannico di Formula 3.

È nel corso di quella stagione arrivano le prime offerte per dei test in Formula 1: sono parecchie, ma alla fine debutta con la FW08C di Frank Williams. L’esordio nella categoria superiore avviene sulla Toleman nel GP del Brasile del 1984 e finisce quella stagione nono nel mondiale piloti. Nel 1985 passa alla Lotus motorizzata Renault e, in occasione del Gran Premio del Portogallo, Senna sfoggia le sue doti sul bagnato e vince: è il suo primo successo in carriera e avviene con un domino che vede Ayrton doppiare tutti i suoi rivali, eccetto Alboreto, secondo a un minuto dal brasiliano. Un inizio magnifico con la Lotus con cui cresce professionalmente, chiudendo quarto nei campionati ’85 e ’86 e terzo in quello del 1987.

L’anno successivo conquista il suo primo titolo mondiale di Formula 1..

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