“Fa’ divampare nei nostri cuori, o Signore, l’incendio della tua carità”. La comunità diocesana nella diversità dei suoi carismi in preghiera per invocare lo Spirito

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veglia1La Veglia diocesana di Pentecoste, organizzata  dalla Consulta delle aggregazioni laicali presso l’anfiteatro del Parco-giardino di Macchia di Giarre, ha visto anche quest’anno la partecipazione di centinaia di fedeli, in rappresentanza di circa quaranta tra associazioni e gruppi, a cui si sono aggiunte molte parrocchie e diverse altre realtà esterne alla consulta. Ricorrendo l’Anno Santo della Misericordia si è voluto sottolineare il valore del perdono, rappresentato fisicamente da dodici sacerdoti, disponibili ad amministrare ai fedeli convenuti il sacramento della riconciliazione. Come accaduto anche nelle precedenti quattro occasioni, è stata posta in evidenza anche un’immagine mariana (precisamente quella della Madonna della Catena di Aci Catena), a ricordo della presenza di Maria nel cenacolo insieme agli apostoli.

veglia3All’inizio della concelebrazione (a cui hanno preso parte i sacerdoti diocesani e il card. Paolo Romeo) la presidente della Consulta diocesana, Barbara Sgroi, ha auspicato la discesa del fuoco dello Spirito sui presenti “per aiutarci ad essere oasi della misericordia nelle diverse realtà in cui operiamo, sorgenti di acqua viva, a cui i fratelli vengano a dissetarsi”. “La Chiesa di Acireale è oggi qui riunita nella multiforme varietà dei carismi perché lo Spirito Santo ci renda testimoni di Gesù, strumenti della misericordia divina, come ha auspicato anche Papa Francesco al convegno ecclesiale di Firenze del novembre 2015: una chiesa che comprende, che accompagna, che accarezza coloro che stanno alle periferie esistenziali del mondo”.

DSC04724Nella sua omelia, il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, ha anzitutto ringraziato i fedeli per la presenza (“perché tutti costruiamo l’unica Chiesa di Cristo”) e si è detto contento di essersi ritrovato anche quest’anno insieme con loro per rendere grazie al Signore  per i suoi doni, a cominciare da quello straordinario dello Spirito Santo: “è una vera gioia ritrovarsi visibilmente insieme con il dono della presenza reciproca nella diversità dei carismi, per invocare la discesa dell’alito del Cristo risorto. E’ questo che ci ricostruisce come comunità dei credenti, seguendo il metodo della sinodalità poiché è lo Spirito che ci indica l’unità”.  Soffermandosi a commentare i testi sacri letti nel corso della veglia, infatti, ha ricordato ai fedeli che è l’opera di Dio che ci va rivivere; noi non possiamo fare nulla da noi stessi, ma è lo Spirito che trasforma la nostra esistenza e ci fa rinascere a vita nuova. Il vescovo ha, quindi, sottolineato l’importanza della evangelizzazione, che mira a far riscoprire a tanti lontani l’incontro con Cristo. Mons. Raspanti ha poi concluso formulando un auspicio: “La gioia di Cristo risorto invada tutti i presenti. Che lo Spirito Santo vi faccia comprendere quanto è grande la bontà di Dio!”.

Guido Leonardi

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