Per un seminario sui temi dell’industria delle costruzioni con i suoi studenti parigini, il prof. Maurizio Brocato – catanese che da 30 anni vive in Francia per insegnare Scienza e tecniche per l’Architettura a Malaquais e all’École des Ponts ParisTech, la più antica istituzione formativa per ingegneri del mondo – ha scelto il “Faro di Capo Mulini”: un luogo unico per le sue peculiarità paesaggistiche e ambientali, con una struttura in muratura caratterizzata da blocchi in pietra lavica sul promontorio situato tra Acireale e Acitrezza.
Un “gioiello del mare” – si legge in una nota informativa – costruito nel XVI secolo al posto di un’antica torre di vedetta saracena ma abbandonato da oltre 50 anni, che inizia a prendere vita grazie al bando Valore Paese-Fari, nato per recuperare edifici costieri che narrano storia e cultura di un territorio.
Prenderanno il via proprio in questi giorni, infatti, i lavori di restauro conservativo del manufatto del ministero della Difesa, che grazie alla concessione, già a partire dal prossimo anno, diverrà struttura ricettiva e turistica.
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La “Torre di Sant’Anna”, costruita per assolvere le funzioni di avvistamento e difesa, articolata su due livelli e sormontata dalla lanterna del faro, diverrà per mano della ITM – società di scopo vincitrice del bando ministeriale – un progetto innovativo sotto il profilo della sostenibilità ambientale: nel corpo di fabbrica che ospitava gli alloggi dei custodi verranno ubicate sette suite, spazi di accoglienza e servizi comuni, con la realizzazione di uno charme hotel unico nel suo genere.
«Riaccenderemo il faro con un progetto che favorisce la messa in rete di siti di interesse storico-artistico e paesaggistico, migliorandone la fruizione pubblica e sviluppando un modello di accoglienza turistica intesa non solo come ricettività, ma legata ad attività formative, di natura sociale e culturale e di scoperta del territorio, così
come richiesto dal bando – spiegano i project manager Giuseppe Piana e Giovanni Di Bella – abbiamo già messo a disposizione la struttura e la sua fruizione all’École di Parigi che, grazie a un’eccellenza catanese come il
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prof. Brocato, ha saputo sfruttare appieno le suggestioni che solo un luogo come questo può offrire alle giovani menti europee che si approcciano ai temi dell’architettura delle costruzioni».
La concessione, ottenuta nel 2016 e in uso fino a dicembre 2034, vedrà circa 1,5 milioni d’investimenti privati per la creazione di uno small luxury hotel che non solo metterà a reddito l’area di proprietà del Demanio, ma attiverà un indotto occupazionale con ricadute su tutta la provincia etnea.