Festa della legalità / Acireale, area COM intitolata a Francesco Vecchio, ucciso dalla mafia

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L'area COM intitolata a Francesco Vecchio, vittima della mafia

L’11 maggio 2015, festa della legalità, giornata di gioia per la città di Acireale; all’unisono, la partecipazione di tutte le associazioni di volontariato, tra cui “Libera”, “Agesci”, “Libera cittadinanza”, “Percorsi condivisi di legalità”.
Il sindaco ing.Roberto Barbagallo ringrazia don Ciotti, e la cittadinanza per avere aderito all’iniziativa di rendere onore alla memoria di due vittime della mafia: l’acese Francesco Vecchio, ucciso a 52 anni, e il milanese Giorgio Ambrosoli, a 46.

L'area COM intitolata a Francesco Vecchio, vittima della mafia
L’area COM intitolata a Francesco Vecchio, vittima della mafia

Presente tutta la famiglia Vecchio attorno alla vedova, Elvira Chiarenza; inoltre, il vescovo di Ragusa, mons. Paolo Urso; il sen. Nicola Grassi Bertazzi. Presente anche la figlia di Giorgio Ambrosoli, accompagnata dal marito.

La cerimonia si svolge in corso Italia, nell’area COM. Denso di significati l’intervento della dott. Maria Pia Fontana, che legge una “Lettera alla città”, in cui vengono esaltati i valori della solidarietà: “La vera legalità coincide con l’onestà, come quella di Francesco Vecchio e Giorgio Ambrosoli, uccisi dalla mafia proprio perchè ‘colpevoli di onestà’…La vera legalità non ci incatena, ci libera: Fa esplodere energie e vitalità…”

Segue il commovente intervento del dott. Salvatore Vecchio, il figlio, che nel padre vedeva un importante punto di riferimento per tutta la famiglia; il direttore dell’acciaieria ‘Megara’fu ucciso barbaramente nella zona industriale di Catania, il 31 ottobre 1990, dopo aver ricevuto minacce.

Molto profondo e impegnato il discorso di don Luigi Ciotti sulla verità e sulla giustizia, sulla corresponsabilità contro corruzione, mafia, usura e ogni male che prostra la società. Citate le due vittime della mafia, Vecchio e Ambrosoli, il sacerdote con passione si rivolge alle nuove generazioni, rappresentate da molti studenti delle scuole medie di primo e secondo grado, per coinvolgerle nella lotta di pensiero e di azione: “Il no dev’essere trasformato in noi”.
Cita il discorso di papa Francesco a Redipuglia, nel cimitero dei caduti in guerra: “Siamo nella 3° guerra mondiale: oggi, cento nazioni in guerra! “
Tra gli applausi viene scoperta la scritta “Largo Francesco Vecchio”.
A passo di marcia tutti i partecipanti si dirigono alla volta del quartiere di San Cosimo: di fronte alla sede della Polizia urbana, s’inaugura la strada, intitolata a Giorgio Ambrosoli.

                                                                                                                                     Anna Bella

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