Festa di S. Giovanni Bosco / Don D’Andrea ai giovani: “Sul suo modello scriviamo la storia della nostra vita”

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E’ il 31 gennaio del 1888 quando, a Torino, don Giovanni Bosco torna alla casa del padre, attorniato dall’affetto dei giovani di cui aveva fatto la sua ragione di vita, dopo il sogno profetico che ebbe all’età di 9 anni. E, in questo giorno, viene ricordato in tutto il mondo.
Giovanni Melchiorre Bosco, conosciuto come don Bosco, nacque a Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco, il 16 agosto 1815; presbitero e pedagogo fondò le congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.Fu canonizzato nel 1934 da papa Pio XI, da allora il 31 gennaio è una data importante per tutti i Salesiani e le famiglie salesiane in tutto il mondo, presenti – come recita la nota stampa dell’ufficio comunicazioni sociali dell’Ispettoria salesiana sicula “San Paolo” – in 135 Paesi con 90 provincie religiose, compresa la Sicilia, nella quale la presenza dei salesiani è ben radicata. Nell’isola fu Randazzo, cittadina medioevale alle pendici dell’Etna in provincia di Catania, a vedere fiorire il primo collegio siciliano dei salesiani.

Don Giovanni D’Andrea

Per celebrare il “Padre e maestro dei giovani” – come riporta la nota stampa –  l’ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia, don Giovanni D’Andrea, ha lanciato un messaggio, con particolare attenzione ai giovani, per ricordare i metodi di don Bosco, nel quale li esorta  a costruire con coraggio ed audacia la propria esistenza. Ed ancora – continua don Giovanni D’Andrea nella nota – “In questi ultimi tempi, nel visitare le varie case salesiane di Sicilia, mi piace incontrare anche i giovani. Durante questi incontri compio una sorta di sondaggio sui social, chiedo infatti chi ha un profilo Facebook, Instagram o Tic Toc. Noto che la maggior parte dei giovani ha Instagram, bene, anche io ho un profilo Instagram. Quasi tutti sanno che una ‘storia’
da pubblicare su Instagram dura 24 ore, un giorno. Una foto magari con filtri scenografici e un breve commento. L’augurio che faccio a me ed a ciascuno è quello di ‘scrivere’ la storia della nostra vita giorno dopo giorno, lunga quanto il tempo che il Signore nella sua bontà vorrà donarci. Come ha fatto don Bosco che ha scritto la ‘storia’ della sua vita giorno dopo giorno, dando concretezza ad un sogno che aveva fatto a 9 anni e che comprenderà 6 mesi prima della sua nascita al cielo, il 16 maggio 1887 celebrando l’Eucaristia all’altare di Maria Ausiliatrice nella chiesa del Sacro Cuore di Roma”.
“Cari tutti – attualizza  don Giovanni D’Andrea – anche noi, avendo don Bosco come modello, scriviamo la storia della nostra vita avendo come meta finale il Paradiso e vivendo in questa vita da ‘onesti cittadini perché buoni cristiani’. E’ facile a dire, ben più difficile vivere, ma non impossibile. Confidiamo nell’impegno di ciascuno di noi che va riversato nelle mani di Dio Padre, Lui farà il resto. E’ come per i ‘5 pani e due pesci’ che il ragazzo, il quale con una folla numerosa segue Gesù, offre proprio a Lui, che li moltiplica e con essi sazia tutti. I nostri talenti, messi con umiltà nelle mani di Cristo, diventano grazia di vita per gli altri e per noi”.
Così prosegue l’ispettore nella nota stampa: “In questa festa di don Bosco 2020 vi chiedo una preghiera particolare per i Salesiani che vivranno dal 16 febbraio al 4 aprile il Capitolo Generale 28 che si svolgerà a Torino – Valdocco a cui parteciperò insieme con don Michele Viviano e don Giuseppe Costa”.
“Il Capitolo Generale ha per tema ‘Quali Salesiani per i giovani d’oggi?’. Il Capitolo darà le indicazioni educative e pastorali per il prossimo sessennio 2020-2026 che ogni Casa è chiamata a contestualizzare nel luogo dove è esperienza di Chiesa”.
Conclude la nota stampa: “Buona festa di don Bosco a tutti ed a ciascuno, ci mettiamo spiritualmente sotto il manto di Maria Immacolata ed Ausiliatrice, ci sostenga con la sua materna intercessione presso Dio. I Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori e quanti fanno parte della Famiglia Salesiana a vario titolo sono chiamati ad impegnarsi con coraggio e passione a far sì che il Sogno di Don Bosco continui ancora oggi e nel tempo in questa splendida Isola che è la Sicilia”.

 Maria Pia Risa