Festa Santa Venera “d’inverno” / Il discorso del sindaco di Acireale Alì

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sindaco Alìcon i sindaci di Grotte e Milo

Sentita e partecipata, ma all’insegna della massima sobrietà. E’ così che ieri sera è stata onorata la Patrona di Acireale Santa Venera, nella cosiddetta festa d’inverno.
Dopo che al mattino – riferisce una nota stampa del Comune – il sindaco, ing. Stefano Alì, ed il presidente della Deputazione della Reale Cappella di Santa Venera, prof.ssa Simona Postiglione, avevano deposto una corona d’alloro dinanzi alla targa commemorativa installata su via Atanasia, in ricordo delle vittime dell’efferato bombardamento inglese avvenuto il 14 novembre del 1941.

Nella stessa mattinata, in Cattedrale, in presenza del vicesindaco nonché assessore alla Pubblica istruzione, dott.ssa Palmina Fraschilla, don Mario Fresta celebrava una messa alla quale partecipavano dirigenti, docenti e alunni dei 6 istituti comprensivi acesi.
In serata, il primo cittadino, assieme al presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca, e all’assessore agli Affari istituzionali, avv. Mario Di Prima, e alla Cultura, dott. Fabio Manciagli, avevano accolto al Palazzo di Città i sindaci di Grotte e di Milo, rispettivamente prof. Alfonso Provvidenza e dott. Alfio Cosentino, città che con Acireale condividono il culto di Santa Venera.festa santa Venera

Quindi, la processione con i gonfaloni delle tre città e, poi in Cattedrale, il solenne pontificale presieduto da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. Autorità civili, militari e religiose nonché la deputazione della Reale Cappella al completo, con il cappellano, l’arciprete don Mario Fresta, parroco della Cattedrale, hanno seguito la celebrazione assieme a decine di cittadini. Le varie fasi sono state coordinate dal Cerimoniale comunale, diretto dal dott. Maurizio Massimino e composto dal dott. Giovanni Castro (vicario) e da Antonino D’Anna.

Santa Venera “d’inverno”, il discorso del sindaco di Acireale, ing. Stefano Alì

Buonasera, care concittadine e cari concittadini acesi, oggi è una data particolare per la nostra città, la festa della patrona Santa Venera. Io sono particolarmente legato a questa ricorrenza, essendo stato mio padre presidente della Reale Cappella per tantissimi anni. E oggi mi riaffiorano i ricordi di come questa attività lo impegnasse e lo appassionasse.

Infatti mi corre l’obbligo di ringraziare tutti i componenti della Reale Cappella con a capo la professoressa Simona Postiglione per l’impegno e la dedizione che mettono per la perfetta riuscita della festa di Santa Venera.festa santa venera

Oggi la festa non potrà avere il tradizionale svolgimento, mancano le candelore. La recentissima tragica prematura scomparsa di Sebastiano Gambino, uno dei portatori, ha destato un profondissimo dolore in tutti loro, che è incompatibile con i festeggiamenti.

Oggi Acireale ricorda anche il drammatico evento del bombardamento della notte del 14 novembre 1941 da parte della RAF. Dal racconto di Vito Finocchiaro sappiamo che circa alle 19, quando s’erano appena conclusi in Cattedrale i secondi vespri, dedicati alla traslazione delle reliquie del simulacro di Santa Venera, iniziarono a piovere per circa 2 ore dei razzi che illuminavano a giorno la città.

Ricordo del bombardamento del 1941

Poi, dopo le 21, cominciò ossessivo, crudele e pazzesco un cadere intermittente delle bombe dirompenti e degli spezzoni incendiari, un cadere fragoroso che durò sette ore sventrando, spianando, incendiando ed ammazzando. Il bombardamento concentrato sulle stesse aree provocò 21 morti (di cui 10 inferiori ai vent’anni) e 29 feriti.

Un bilancio dolorosissimo eppure numericamente minimo se pensiamo alla durata ed alla intensità del bombardamento. Così come contenuti risultarono i danni alle cose. Il che è inspiegabile se consideriamo che quasi tutte le case bombardate furono colpite ripetutamente. Sicché, come riporta ancora Casimiro Nicolosi, i fedeli pensarono ad un miracolo di Santa Venera nel giorno del suo festeggiamento.

Il ricordo dei bombardamenti e delle distruzioni è ancora più drammatico perché, le tragiche immagini che arrivano dall’Ucraina, dimostrano come poco sia cambiato e quasi nulla abbia imparato l’uomo. Ancora stragi tra i civili, distruzioni e dolore.

Ringrazio, infine, i sindaci delle comunità di Grotte e di Milo per essere oggi qui con noi a celebrare la festa di Santa Venera. Saluto anche la comunità di Moio della Cividella in provincia di Salerno”.

 

 

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