La presenza del presidente della CEI, card. Gualtiero Bassetti, ha reso ancor più solenne la già imponente e maestosa festa di Sant’Agata, patrona della città e arcidiocesi di Catania.
Particolarmente commosso, il Cardinale ha constatato la fede e la devozione del popolo catanese verso la giovane Martire, modello di eroicità e di fedeltà a Cristo, venerata da tutta la cristianità e ricordata nel Canone romano.
Ripercorrendo i fatti salienti del tragico martirio, il cardinale Bassetti ha fatto notare come oggi “la nostra vita a volte sembra rotolare su carboni ardenti che la feriscono, la consumano e la deturpano della sua bellezza. Al tempo stesso l’aria paganeggiante che spesso respiriamo ci invita, a volte anche in maniera pressante, ad incensare e venerare i vari dei del pantheon odierno, tra i quali il nostro io”.
Staccati dalle radici cristiane, si rimane deboli, fragili e soli, incapaci di vincere le lusinghe del male che offuscano i valori sacri dell’amore per la vita, per la giustizia, per l’onestà e la legalità, indispensabili per rinsaldare i legami sociali e realizzare il bene comune.
Ricordando il terribile gesto di violenza avvenuto a Macerata, “segno di un disagio sociale che nasce dall’insicurezza e dalla paura” è stato ribadito che “bisogna dire no alla xenofobia, al rancore sociale e agli “imprenditori della paura”: dobbiamo unire l’Italia, “ricucire” le nostre comunità, intrecciando pace e dialogo.
Un particolare messaggio giunga ai giovani che si preparano al grande Sinodo che li aiuta a riscoprire la fede e il discernimento vocazionale che conduce all’amore che si dona e diventa “missione” di servizio, di accoglienza, di solidarietà e di carità.
I palazzi barocchi catanesi in occasione della festa espongono dei drappi rossi con una simbolica “A”, che ricorda il nome di Agata, ma che descrive e celebra l’Amore che si fa dono.
Al termine del solenne pontificale, al quale hanno partecipato i Vescovi di Sicilia, invitati dall’Arcivescovo Salvatore Gristina, il card. Bassetti, citando il Vangelo, ha invitato i cittadini ad essere veri fedeli della martire Agata e portare buoni frutti nella società, testimoniando i valori cristiani della coraggiosa catanese, fedele a Cristo fino alla morte.
Giuseppe Adernò