Anche ad Acireale si festeggia la Madonna Odigitria, patrona dei siciliani. Quest’anno la parrocchia acese “S.Maria dell’Itria“, guidata da don Mario Fresta e dal vicario don Antonio Agostini, ha pensato di solennizzare la festa della Madonna “Odigitria” con un ricco calendario di eventi ed incontri di preghiera. La ricorrenza, secondo il calendario liturgico siciliano, cade il martedì successivo alla domenica di Pentecoste.
Nei martedì del mese di maggio si è celebrata l’Eucaristia con la partecipazione di alcune parrocchie della città. S.Maria del Carmine (9), S.Michele-S.Giuseppe (16) e Cuore Immacolato di Maria (23). Giovedì 25, come ogni giorno 25 del mese, verrà celebrata la S.Messa, preceduta dalla preghiera dei misteri del Santo Rosario, e seguita dall’esposizione del SS.Sacramento. Sabato 27 maggio avrà inizio il triduo di preparazione alla festa (S.Messa alle ore 18,00). Lunedì 29 maggio alle ore 19,00 si terrà l’evento “Concerto a Maria”, ideato da Donatella Sciacca e Antonio Castro, in cui si coniugheranno preghiera e musica.
Martedì 30 maggio, giorno della festa si celebreranno due Sante Messe:
alle ore 9,00(preceduta dalla recita delle lodi mattutine) e alle ore 19,00 (presieduta dal parroco). Al termine della solenne funzione vespertina il simulacro della Madonna si conduce processionalmente fino in Cattedrale, dove rimarrà fino all’indomani, festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. Qui alle ore 19,30 sarà celebrata una S.Messa solenne, presieduta dal vicario parrocchiale don Antonio Agostini, per la conclusione dell’anno catechistico. Al termine, la statua della Madonna sarà ricondotta in processione nella chiesa dell’Itria, accompagnata dai bambini della catechesi, che offriranno un omaggio floreale.
Acireale / Devozione alla Madonna “Odigitria” in Sicilia
Il culto della Madonna Odigitria ovvero “colei che indica il cammino”, nato in oriente, si diffuse nell’occidente cristiano ad opera del clero greco. La devozione nei confronti della Vergine “che protegge i viandanti” nella zona acese da alcuni studiosi si fa risalire alla probabile presenza in epoca medievale di monaci di rito greco e potrebbe essersi diffuso per le caratteristiche del territorio, ricco di boschi che davano rifugio a banditi, fuggiaschi e malviventi in genere. Da qui la necessità di affidarsi alla protezione della Vergine Maria prima di intraprendere il viaggio attraverso questi luoghi pericolosi.
Da secoli la Madonna Odigitria è protettrice della “nazione siciliana”. Testimonianza ne è a Roma la chiesa sita in via del Tritone, eretta nel 1594 dalla confraternita “Santa Maria Odigitria dei Siciliani”, ancora oggi esistente ed operante.
Storia e arte nella chiesa acese
Della chiesa acese dedicata a Santa Maria dell’Itria, sita in pieno centro storico, le prime notizie risalgono al 1597. Distrutta dal terremoto del 1693, venne ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo grazie all’impegno del sac. Giuseppe Valerio (1727-1799). Tra le altre opere d’arte, essa presenta una pala d’altare che raffigura una solenne processione: la statua della Madonna, posta sotto un baldacchino rosso, è portata a spalla da due monaci basiliani, seguita dai notabili locali, abbigliati con eleganti paludamenti e con lunghe parrucche bianche, e seguiti da un corteo di fedeli. Sullo sfondo, circondato da una vegetazione lussureggiante, si nota un edificio fortificato.
La soluzione iconografica si ispira alla leggenda secondo la quale, ogni martedì due monaci basiliani portavano a spalla il quadro della Madonna per le strade di Costantinopoli. In seguito alle lotte iconoclaste sembra che il quadro venisse gettato in mare insieme ai due monaci. Ma sarebbe riapparso miracolosamente poco tempo dopo sulle coste dell’Italia meridionale. La tela è attribuita al pittore acese Baldassare Grasso (fine del XVII secolo).
Guido Leonardi