Palagonia, capitale dell’arancia a polpa rossa, dal 24/25 giugno al 2 luglio è in festa per onorare la Patrona Santa Febronia vergine e martire. I festeggiamenti hanno preso avvio la sera della vigilia il 24 giugno, con la processione della reliquia della Santa, accompagnata dalle confraternite cittadine e dalle autorità civili, militari e religiose, verso la Matrice.
Qui è avvenuta la tradizionale e attesa A Spaccata ô Pignu (Spaccata della Pigna). Essa rievoca scenicamente l’ingresso in paradiso di Santa Febronia dopo aver eroicamente sostenuto molteplici e atroci martiri testimoniando la sua immensa fedeltà a Cristo.
Oggi, superstite alle innovazioni degli ultimi tempi, rimane sicuramente il momento più caratteristico della festa. La rappresentazione si svolge sull’altare maggiore della chiesa dove è collocata la sagoma di una grande pigna. Questa, aprendosi, svela un manichino in veste monacale che identifica la giovane Febronia. Poi, manovrati con funi, due angioletti in cartapesta che sorreggono una corona discendono lentamente dall’alto, tentando di posare il diadema sul capo della monachella. Al terzo tentativo, finalmente, riescono ad incoronare la verginella. A questo punto, con le note dell’Alleluja, i personaggi vengono issati sino a scomparire dietro i paramenti che adornano l’abside al grido di giubilo: Viva Santa Febronia!
Festa di Santa Febronia: la svelata
A seguire, si procede all’apertura della cappella che custodisce la statua e il fercolo argenteo di Santa Febronia da parte del sindaco, del parroco e del rappresentante del Comitato della festa che detengono le tre chiavi della porta. Il venerato simulacro della Santa Patrona ormai svelato, viene così portato sul sagrato della chiesa per il saluto della grande folla dei fedeli palagonesi. In nottata, rivestiranno la statua cinquecentesca della Santa con i preziosi monili donati nei secoli dal popolo devoto.
Il 25 giugno, giorno della festa, suggestiva è la messa mattutina con il rito della benedizione degli abitini votivi indossati dalle bambine. Poi la celebrazione della santa messa solenne presieduta dal Vescovo alla presenza del sindaco e di tutte le autorità civili e militari seguita dall’uscita trionfale del fercolo di Santa Febronia. Così tutti in processione si avviano per le strette vie del centro antico del paese.
In prossimità di piazza Umberto avviene la vendita all’asta della campanella, “a vinnita dâ campanedda”. Chi se la aggiudicherà avrà il diritto e l’onore di suonarla per tutta la durata della festa nel corso delle processioni. Il “taglio del nastro” suggella l’accordo raggiunto.
I portatori del fercolo, che fino a qualche decennio fa si portava a spalla, soddisfatti della somma donata, spingono velocemente la vara sino a strappare il nastro tricolore e fare ingresso nella piazza. Per poi dirigersi verso la chiesa Madonna di Trapani da dove, nel pomeriggio, si snoderà la processione per le vie della parrocchia. In tarda serata il fercolo rientrerà nella chiesa Madre, ove sarà esposto per tutto l’ottavario alla venerazione dei fedeli.
Festa di santa Febronia: l’ottava
Nei giorni 1 e 2 luglio, ottava della festa, il venerato simulacro di Santa Febronia sarà traslato dapprima nella chiesa Immacolata al Convento e successivamente presso la chiesa San Giuseppe. Da qui, nel pomeriggio, partirà il corteo con la santa effige per raggiungere la piazza ove sarà celebrata la Santa Messa. In nottata il fercolo della Patrona farà rientro alla chiesa Madre. E, dopo lo spettacolo pirotecnico e l’ultimo saluto da parte dei fedeli, potrà essere riposto nel suo sacro sacello.
Le porte della cappella verranno dischiuse per svelare il venerato simulacro della Patrona ad agosto in occasione della festa per gli emigrati. Poi tutti i martedì di settembre per le tradizionali festività delle “Verginelle” di Santa Febronia (Virginieddi). Ed ancora l’undici di gennaio, festa del Patrocinio di Santa Febronia, ringraziamento per lo scampato pericolo dal catastrofico terremoto del 1693, attribuito all’ intercessione della propria Patrona invocata in quei momenti di costernazione.
Carmelo Solano
Giuseppe Lagona