FIRMA L’appello alla Regione Siciliana e alla Assemblea Regionale Siciliana
“Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.” (Eduardo De Filippo)
Nella notte tra il 16 e il 17 aprile si è consumata l’ennesima distratta decurtazione dei fondi contributivi ai teatri e alle istituzioni culturali siciliane. In particolare al Teatro Stabile di Catania e al Teatro Massimo Bellini, mentre è in corso la stagione, con impegni presi e compagnie in fase di prove se non di debutto, sono state decurtate ingenti somme, tali da pregiudicare la sicurezza di centinaia di famiglie che avevano preventivato la loro vita su quel lavoro.
Tali tagli – pari addirittura al 30% del contributo dell’anno precedente – mettono a serio rischio gli stipendi di circa seicento tra dipendenti e altri lavoratori che in varie forme contribuiscono a sostenere il lavoro e la produttività dei due Enti..
Con forza chiediamo al Presidente della Regione, alla Giunta Regionale di Governo, ai deputati all’Assemblea Regionale Siciliana che si scongiuri questa ulteriore violenza ai danni della Cultura e del Teatro.
Sì, violenza. Una violenza reiterata, secolare nella sua incessante recidiva, come denuncia Pirandello nei Giganti della montagna, che non a caso in questi tempi di crisi il Teatro Stabile di Catania ha programmato di mettere in scena, quasi ad evidenziare la disagevole difficoltà di “comunicazione” che sembra segnare i rapporti tra le istituzioni e il mondo della Cultura, penalizzando una sinergia di contro necessaria.
Un teatro è infatti una diga che si oppone al disagio sociale; la forza propulsiva della cultura di una terra come la Sicilia testimonia la forza di una identità civile, sociale, economica.
Il Teatro Stabile di Catania e il Teatro Massimo con la loro storia hanno dimostrato da subito di sapere dar voce allo spirito di una grande comunità come quella siciliana, portando il senso di un popolo e di valori universali a conoscenza di tutti i palcoscenici del mondo. Oggi con questa decisione si spinge verso un fondo buio l’attività del Teatro, la sopravvivenza delle maestranze e degli artisti che in esso operano e costituiscono la vera linfa della sua forza.
Raccolta di firme.
L’ampia condivisione del presente appello è della massima importanza per la sensibilizzazione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica. Il testo verrà letto in occasione delle recite in programmazione nelle varie sale gestite dal Teatro Stabile di Catania e dal Teatro Massimo Bellini. Nelle medesime sedi è aperta la raccolta delle firme degli spettatori e di quanti amano l’arte teatrale e intendono preservarne le risorse umane, artistiche e finanziarie.
Potete inviare la vostra adesione anche all’indirizzo: info@teatrostabilecatania.it