Fotografia / Nella mostra “Luna splendida” di Camilla Miliani la rappresentazione di una tradizione brutale

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mostra Luna splendida

Dall’8 settembre fino al 5 novembre prossimo, a Catania, nei locali di 2LAB, di Via Plebiscito, è possibile visitare la mostra fotografica “Luna Splendida” di Camilla Miliani, curata da 2LAB, contenitore culturale. La mostra è visitabile dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica su prenotazione, ad ingresso libero.

Camilla Miliani, classe 1997, è una giovane fotografa che si occupa principalmente di fotografia documentaria sia in Italia che all’estero. Nel 2020 ha vinto il premio “Canon Giovani Fotografi” che le ha permesso di avviare la sua carriera.
Negli anni successivi ha vinto numerosi premi ed esposto i suoi progetti fotografici in festival come Cortona On The Move, Terra di Tutti Film Festival, Insight Foto Festival, Riaperture Festival, Biennale dei Giovani Fotografi Italiani, Photo Open Up, We World Festival, Flashback Torino, Moscow International Foto Awards e Vienna International Photo Award.luna splendida mostra fotografica

I suoi scatti sono stati pubblicati da Stern Crime, Geo France, Venerdì di Repubblica, D di Repubblica, L’Espresso, IO Donna, Perimetro, La Nuova Ecologia, Internazionale, Sky tg24. Attualmente lavora a Milano come freelance e collabora con il fotografo Gabriele Galimberti.

In sole dieci fotografie la rappresentazione di una tradizione brutale

Nel vasto panorama delle sei mostre che compongono la rassegna di fotografia sul tema delle libertà nel 2023, “Luna Splendida” emerge come una tappa cruciale, una chiave per comprendere il prezzo spietato che alcune donne pagano per cercare la propria libertà. Nata dallo sguardo sensibile di Camilla Miliani, attraverso la forza di sole dieci fotografie, di cui quattro d’archivio, questa esposizione si erge come una narrazione visiva audace e avvincente, una voce per le voci spesso soffocate dal bride kidnapping (rapimento della sposa) e si trasforma in un prologo avvincente per la rassegna successiva, centrata sull’archivio, nella nuova sede di Palazzo Scammacca.

In un locale buio, lontano dai riflettori, viene svelata la storia di Aisuluu, che si traduce come “luna splendida” nella lingua natia. Questo titolo evocativo non solo incanta, ma intreccia anche la realtà con la simbologia celeste. La mostra, che è la quarta di sei nella rassegna, pone una lente su una tradizione brutale e oscena, con l’intento di affrontare le libertà negate in uno sforzo di creare consapevolezza e cambiamento.luna splendida mostra di Camilla MIliani

Mostra “Luna splendida”, viaggio emotivo e intellettuale

Le fotografie di “Luna Splendida” vanno oltre l’estetica visiva. Esse trasportano lo spettatore in un viaggio emotivo e intellettuale. I dettagli del volto di Aisuluu, le lacrime in bilico sugli occhi e il suo sguardo di forza celato, diventano finestre nelle molte sfaccettature del suo trauma e della sua sopravvivenza. Camilla Miliani cattura momenti che vanno oltre l’apparenza fisica, guidandoci nel cuore stesso dell’esperienza di Aisuluu.

All’interno del contesto più ampio della rassegna sulla libertà, Luna Splendida offre una prospettiva unica. In mezzo alle altre narrazioni di conquiste e negazioni di libertà, questa mostra spinge a riconoscere che la lotta per la libertà non è uniforme. L’esperienza di Aisuluu agisce come una voce straziante. Una rappresentazione vivida di come la lotta per la libertà sia intrinsecamente intrecciata alle sfumature culturali e alle tradizioni distorte.mostra Luna splendida

La connessione tra “Luna Splendida” e la prossima rassegna sul tema dell’archivio diventa un ponte intrigante. Come le quattro fotografie d’archivio inserite nell’opera di Miliani, l’archivio diviene un tramite tra passato e presente. Una finestra che permette di scrutare nelle profondità del tempo. L’archivio non è solo uno spazio statico, ma un archivio dinamico di esperienze umane che si intrecciano e si rigenerano.

2LAB si è impegnata nell’esplorare angoli dimenticati dell’esperienza umana. E “Luna Splendida” dimostra che la fotografia è in grado di rivelare verità oscure e stimolare il dialogo. In un contesto di oscurità e sofferenza, questa mostra incarna il potere dell’arte di gettare luce su questioni vitali.

Giulia Bella

 

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