L’amarezza derivante dalla consapevolezza che femminicidio e violenza di genere siano frutto di un’errata impostazione patriarcale della famiglia e di una carenza culturale particolarmente rilevante nei “protagonisti” – il carnefice e, suo malgrado, la vittima – di queste vicende, è emersa come straziante urlo di denuncia nel corso della presentazione, venerdì sera, nella corte del museo civico del Castello Ursino a Catania, del graphic novel “Violetta” (Algra editore) scritto e disegnato da Fabia Mustica, brillante fumettista che crede – ed a ragione – che la nona arte sia strumento universale di comunicazione, cultura e facilitazione dell’apprendimento, tramite appositi progetti scolastici.
L’evento, moderato da Franco Di Guardo, è stato aperto dall’intervento di Barbara Mirabella, assessore ai Beni culturali di Catania, da sempre sensibile verso questi delicati argomenti.
Antonio Mannino, direttore di “Etna Comics”, festival internazionale del fumetto e della cultura pop, ha elogiato il lavoro di Fabia ed esecrato il criminale operato di quanti sono indegni di essere chiamati uomini. Tra i presenti anche Tindaro Alessandro Guadagnini, creatore e proprietario del Tempio della Nona Arte, uno dei più grandi e forniti musei del fumetto d’Italia.Quindi, in collegamento telefonico da Napoli, la giornalista RAI Ilenia Petracalvina, (che per mesi dalla Protezione Civile ha fornito, nel corso de “La vita in diretta”, tutti i dati del contagio da Covid 19), autrice della prefazione del libro, ha ribadito che amore e rispetto sono pilastri delle relazioni umane e fondamenta della società civile.
Particolarmente toccanti le testimonianze di Giovanna Zizzo e Vera Squatrito, fondatrici dell’associazione “Panchina rossa”, entrambe madri di due ragazze, Lauretta e Giordana, barbaramente uccise rispettivamente dal padre e dall’ex fidanzato. Non potendo commentare un dolore così grande, per dovere di cronaca si sottolinea il loro invito a reagire e denunciare al minimo segno di violenza, e l’esortazione alle istituzioni a non abbandonare le vittime ed i superstiti.
La “Violetta” del graphic novel è un’unica persona che si racconta attraverso undici storie vere riguardanti donne di ogni parte del mondo, tutte accomunate da terribili violenze commessi da uomini.
“Il libro –ha spiegato Fabia Mustica con la dolcezza e la determinazione che la contraddistinguono- non è un’opera contro gli uomini, vuole condannare solo quanti non sono in grado di frenare i propri istinti e, soprattutto, che pensano che l’essere femminile sia soltanto un oggetto sul quale esercitare un potere malato e perverso. Appare assolutamente necessario educare e sensibilizzare fin dalla nascita le nuove generazioni al rispetto reciproco per cambiare la mentalità misogena frutto di una diversa sensibilità emotiva”.
L’applaudita esibizione della band Frijda ed i ringraziamenti dell’editore Alfio Grasso hanno concluso una serata di sicuro arricchimento interiore.
Mario Vitale