Acireale / L’intervento di Andrea Passanisi sull’Agricoltura 4.0
“Sono dell’idea che il settore agricolo sia in evoluzione. Sappiamo bene come l’agricoltura sia storia, tradizione, cultura, insita nel nostro modo di essere. Vale per la Sicilia, ma è estendibile a tutte le regioni, non è possibile vivere senza l’agricoltura. Dobbiamo essere consapevoli che l’agricoltura, così come tutti i settori, si evolve. Con il termine evoluzione non si intende staccarsi dalle tradizioni o dal passato. Si intende semplicemente che qualcosa sta cambiando, anche in termini commerciali, in cui il mercato è sempre più insidioso, creando delle difficoltà. Soprattutto da un punto di vista metereologico, perché il vero riscontro del cambiamento climatico, noi agricoltori zona per zona, lo stiamo toccando con mano.
Qual è, dunque, la chiave di svolta, per poter valutare il futuro? Focalizzarsi sul risparmio idrico. La lungimiranza è proprio focalizzarsi sul futuro, tenendo conto dell’imprevedibilità della logica, in un’ottica di sostenibilità. Le parole chiave per poter comprendere il futuro in una chiave di lettura migliore sono scienza, ricerca, innovazione e precisione. Io, così come Renato Maugeri, conosciamo molto bene il territorio di Giarre. Presenta come territorio delle peculiarità particolari, in cui il tasso di umidità permette di portare avanti l’agricoltura, nonostante le pochissime precipitazioni.
Si dovrebbe cercare di convincere gli agricoltori, ricordandoci sempre della tradizione e del passato, investendo nel futuro. Confrontandoci, infatti, con progetti del genere, è possibile cercare una strada concreta verso un futuro. Mio padre mi racconta sempre il passaggio dalla saia all’irrigazione a baffo, considerata quasi una follia da alcuni agricoltori” Ribadiscono, la chiave è credere nel futuro, cambiando le abitudini con il supporto tecnologico che è una conditio sine qua non!”.
Acireale per un’agricoltura 4.0: riflessioni comuni
Successivamente, Andrea Passanisi si sofferma sul fattore psicologico circa la tecnologia, che come conferma il CEO di West Trade, di fronte l’agricoltura tradizionale incute paura. Spesso, infatti, conferma Alessio Bucaioni, si incontra reticenza e diffidenza rispetto alle tecnologie. Continua dicendo che questi sistemi non sostituiscono l’esperienza del lavoratore, sono sono semplicemente uno strumento di supporto lavorativo. Anche incidere sui più giovani è pensare concretamente al futuro, a partire dagli istituti agrari. Far comprendere anche loro che i droni così come strumenti di sensoristica non sono strumenti negativi, ma sono utili a contestualizzare la realtà. Per cui il software si deve mischiare alla concretezza, con delle soluzioni abbordabili e facili da utilizzare.
Acireale / L’intervento di Renato Maugeri
“L’agricoltura sembra un qualcosa di statico, ma non è così. Infatti, se i tempi sono lenti sarà un’agricoltura lenta, se i tempi sono veloci, sarà sicuramente più veloce. In prima persona ho vissuto l’evento citato in precedenza da Passanisi, ed è stata una rivoluzione senza pari. E così come allora, il progresso ad oggi è l’Intelligenza Artificiale. Sono avanti negli anni e posso dirlo, si tratta di una grande opportunità. Queste informazioni prelevate dall’app in tempo reale sono fondamentali, soprattutto in termini di risparmio idrico.
Ma soprattutto il coniugare i sensori e l’IA, per ottimizzare le coltivazioni è una svolta non da poco. Ci vuole tempo, però, con un sostegno da parte delle Università e con qualcuno [Bucaioni n.d.r] che ci creda, per poter vincere questa battaglia contro l’acqua. Quindi, penso, che sia l’unica strada verso un’agricoltura sostenibile ed il futuro è nelle mani della tecnologia. Il mondo è dei giovani tra i 20 ai 30 anni, perché danno un importate contribuito in un settore che non morirà mai“.
Giorgia Fichera