Da azienda nelle mani della mafia a cooperativa simbolo di legalità e rinascita, quindi protagonista di invio di beni in Ucraina: la storia della GeoTrans, portatrice di metamorfosi. La GeoTrans è una cooperativa catanese nata all’indomani del sequestro e della confisca alla mafia appartenente alla famiglia dei Santapaola-Ercolano. Dopo il sequestro e la confisca definitiva, nel 2019, era iniziato l’iter di assegnazione del bene confiscato. La cooperativa costituita dagli ex dipendenti della società si è fatta avanti ed ha partecipato in prima linea. Quest’operazione è stata resa possibile anche grazie al supporto economico di Cfi, società partecipata dal ministero dello Sviluppo economico ed al sostegno di Legacoop.
La società ha sottoscritto un rapporto di collaborazione con l’Associazione AddiopizzoCatania Onlus, aderendo alla lista “PIZZO FREE”. Un insieme d’imprese che ha scelto di fare della legalità un elemento fondante di una cultura d’impresa tesa ad uno sviluppo economico del territorio sano, sostenibile e libero. A distanza di un mese, dopo aver riavviato l’attività, la nuova cooperativa si è impegnata per sostenere la popolazione di Kiev per conto della Protezione Civile.
Da azienda nelle mani della mafia a cooperativa che invia beni in Ucraina
Ad oggi, l’azienda ha sostenuto il primo invio di materiali di prima necessità in Ucraina. “Ci ha contattati la Protezione Civile regionale chiedendoci la nostra disponibilità, che noi ovviamente abbiamo dato”. A parlare è Luciano Modica (in foto), presidente di Geotrans Coop e in un primo tempo amministratore giudiziario e poi amministratore unico della società nominato dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati. “In un periodo di grande difficoltà per tutti, in particolare per le aziende del settore dei trasporti, siamo davvero felici di poter essere utili a chi ogni giorno deve affrontare il disastro della guerra”: sono queste le parole di Modica a riguardo.
Com’è avvenuta questa spedizione?
“La cooperativa GeoTrans è per sua natura particolarmente attenta alle esigenze del territorio, non solo in termini sociali. Abbiamo ospitato campi di Libera, altre realtà che operano nel mondo del sociale all’interno della foresteria. Dunque nel DNA della cooperativa c’è l’interesse, una forte attenzione nei confronti del prossimo. Quando la Protezione Civile ci ha chiesto una mano, non ci siamo minimamente tirati indietro. Il carico è partito settimana scorsa – dice Modica – seguendo la rotta Catania–Ravenna su una nave, messa a disposizione gratuitamente dall’armatore Grimaldi, e poi da lì dirigendosi via terra verso la Polonia, raggiungerà il confine ucraino. Saranno più di tremila chilometri di distanza che il mezzo della cooperativa percorrerà tra terra e mare”.
Da cosa è composta questa spedizione?
“E’ composta soprattutto da beni di prima necessità, materiale sanitario e altro, raccolto e spedito dalla Protezione Civile siciliana. È la prima spedizione connessa al conflitto che facciamo – dice Modica – poi dipenderà dalle necessità e dai piani della Protezione Civile se ne faremo altre. Abbiamo messo a disposizione un nostro autista e socio della cooperativa serbo, che conosce bene quei territori e che quindi si è mosso con una certa padronanza. Abbiamo scelto di trasportare questi beni di prima necessità, sia sanitari che di altro genere coordinati dalla protezione civile anche grazie all’intervento dell’armatore Grimaldi che ha messo a disposizione per il tratto la nave a titolo gratuito”.
Crede che seguiranno altre spedizione in Ucraina?
“E’ la prima spedizione connessa al conflitto che eseguiamo. Non so se ne seguiranno altre, spero non ci sia più necessità di trasferire dei beni di aiuto dell’Ucraina. La cooperativa, eventualmente, sarebbe nuovamente disposta ad aiutare. Dipenderà dalle necessità e dai piani della Protezione civile. Ma la GeoTrans c’è!”.
Giorgia Fichera