Il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza ha presentato un aggiornamento dei lavori di scavo archeologico presso il complesso del Santo Sepolcro.
Come riporta una nota stampa, è stato presentato ai responsabili delle Comunità a Gerusalemme un aggiornamento dei lavori di scavo archeologico presso il complesso del Santo Sepolcro a Gerusalemme, a cura del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza.
Gli scavi archeologici presso il santo Sepolcro
Nel corso del 2023 le indagini archeologiche sono proseguite ininterrottamente fino al 7 ottobre, per poi riprendere il 3 dicembre ed hanno interessato le aree della Rotonda sud-orientale, dello spazio antistante l’Edicola, del deambulatorio nord-orientale suddivise in 6 aree di scavo, per un totale di 369 m2, resi necessari dalla necessità di mantenere la funzionalità del luogo per il passaggio dei pellegrini e per le esigenze liturgiche e di funzionamento.
In tutta l’area si è cercato di raggiungere i livelli di cava. Ed ove ciò è stato impossibile per problemi statici si è ricorso a carotaggi per comprendere l’effettiva profondità dei depositi e per ricostruire l’andamento dello sfruttamento della cava. Appare confermato l’andamento nord-ovest/sud-ovest della coltivazione primaria della cava, che presenta fortissimi dislivelli man mano che si procede verso sud-est. Strutture di età romana sono emerse nell’area del deambulatorio, dove al di sotto delle murature della basilica cristiana si sono rinvenuti tratti di strade.
Strade portate alla luce dagli scavi presso il Santo Sepolcro
In particolare, ha visto la luce un tratto di strada gradata con andamento est-ovest, dotata di marciapiede, defunzionalizzato al momento della costruzione della chiesa paleocristiana. Si tratta di elementi importanti che, sebbene ancora da coordinare con la topografia dell’area, consentono di cominciare a delineare primi elementi di un quadro insediativo di età romana. Di maggiore rilevanza risultano essere gli elementi relativi alla prima età cristiana, concentrati per lo più nell’area della Rotonda. L’area dove sorgeva la tomba venerata infatti fu oggetto di un’opera imponente di sbancamento che arriva a ridosso dell’ingresso attuale dell’Edicola.