Gesuele Sciacca, medico e musicista per passione

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Poesia o canzone? Musica o sottofondo? Spettacoli o solidarietà? Ne parliamo con Gesuele Sciacca, che di professione fa il medico, ma fa anche grande musica.

Gesuele Sciacca

– Quando hai cominciato a suonare?

“La musica è stata da sempre la mia più grande passione. Ho iniziato a studiare chitarra jazz a 10 anni, poi chitarra classica, ma devo dire che non sono stato mai un bravo strumentista, perché piuttosto che fare esercizi ho sempre preferito comporre ed in realtà è questa la mia vera passione”.

– Che strumenti suoni?

“Come ho detto prima la chitarra, poi ho studiato un po’ il pianoforte e suono le tastiere, che permettendomi di simulare vari strumenti mi sono molto utili nella composizione”.

– Quando hai iniziato a musicare le poesie?

“Ho sempre composto tanta musica, ma pochi testi da musicare, così qualche anno fa, avendo tanta musica in mente, ho iniziato a musicare qualche poesia. Mi sono accorto che le poesie, quando si trova la giusta musica, che spesso è già dentro di esse, acquistano qualcosa che riesce a farle apprezzare meglio. Si prova un’emozione più forte e più profonda, a patto che non si trasformi la poesia in canzone, ma resti ‘poesia’, anche se cantata. Così la passione di musicare le poesie è diventata sempre più forte; in  3 anni ho musicato un centinaio di poesie di grandi poeti (Leopardi, Foscolo, Pascoli, Montale, Ungaretti, Saba, Prévert, Verlaine), ma anche poesie di persone comuni che hanno scritto a mio parere delle poesie stupende”.

– Quanto tempo dedichi a questa passione nella tua settimana?

“Il mio lavoro di medico richiede ovviamente molto tempo, ma ogni secondo che mi rimane lo dedico alla musica, per comporre e preparare i sempre più numerosi concerti”.

– Quanto è importante il sostegno di Daniela e dei figli?

“Senza mia moglie non avrei fatto niente, perché anzitutto è stata lei a credere in me come musicista e cantautore. I miei figli?… Studiano tutti musica senza che li abbia mai costretti. Sono tanto fortunato, trovarmi su un palco con a fianco, insieme ai musicisti, anche moglie e figli, è una gioia immensa”.

– Ci sono dei compagni fissi con cui suoni?

“Sì, ho il piacere di avere spesso, nei miei concerti, dei grandi musicisti professionisti che ormai sono anche amici”.

– Quali sono le esperienze più belle in quest’ambito?

“I concerti per beneficenza! Il 18 dicembre sarò al liceo classico ‘Cutelli’ e il 21 all’albergo ‘Idria’ di Viagrande per un concerto organizzato dall’associazione ‘Amigdala’. Poi il 5 gennaio sarò a Messina e il 1° febbraio a Scicli e saranno tutti concerti di beneficenza”.

– Che progetti e speranze hai per il futuro?

“Spero di poter avere il privilegio di continuare a fare quello che faccio, cioè far sentire le poesie più belle cantate con la mia musica, spero che serva a far apprezzare la poesia ai giovani che spesso la studiano malvolentieri a scuola, ma ho constatato facendo i concerti che i giovani accolgono con entusiasmo le poesie cantate. Inoltre ricevo sempre più richieste di concerti per associazioni che organizzano spettacoli di beneficenza, e per me, che non ho scelto la musica come lavoro, poter fare uno spettacolo senza chiedere un centesimo, ma sapendo che grazie alla mia musica si stanno raccogliendo dei soldi per aiutare chi ne ha bisogno, mi fa sentire veramente un uomo privilegiato e non finirò mai di ringraziare la vita che mi ha dato tutto questo”.

 Alessandra Distefano