A tre mesi dalle amministrative, a Giarre ancora molta “carne sul fuoco” e problemi da risolvere all’interno delle formazioni politiche.
L’ufficializzazione, da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia, della candidatura a sindaco dell’avv. Patrizia Lionti, fino a pochi mesi fa vicesindaco nella giunta guidata dall’attuale sindaco Angelo D’Anna, ha suscitato le proteste dell’altra parte del centrodestra.
Al punto che Lega, Mpa e Dc con una nota hanno chiesto il ritiro immediato della candidatura. E hanno stigmatizzato la scelta di FI e FdI come “individuale e unilaterale che mina le fondamenta stesse del centrodestra e impedisce ogni dialogo che possa condurre all’unità”.
Poiché si ritiene che “Giarre meriti una totale discontinuità con l’attuale fallimentare amministrazione”.
Ed a proposito di attuale amministrazione, il sindaco avv. Angelo D’Anna ha dichiarato che correrà nuovamente per la poltrona di primo cittadino. Quanto meno -afferma- perché conosce già i problemi dell’ente e una continuità in tal senso potrebbe essere importante per la corretta guida di Giarre.
Per le amministrative nomi certi e …probabili
Tra i nomi che si sussurrano nei corridoi e nelle piazze giarresi, da destra a sinistra, anche quelli di Giovanni Barbagallo, Claudio Raciti e Tania Spitaleri.
Sicuramente tra i candidati a sindaco ci saranno due omonimi “figli d’arte”: Leonardo Cantarella e Leonardo Patanè.
Il primo, medico, ha già ricoperto ruoli importanti all’interno dell’amministrazione giarrese. Ed è figlio dell’indimenticato sindaco Nello Cantarella, scomparso nel 2002, a cui è dedicato un busto bronzeo nel parco giardino di Macchia di Giarre.
L’avv. Leo Patanè, è il consigliere più votato nelle amministrative di cinque anni fa. E’ figlio dell’avv. Paolo, in passato consigliere ed assessore al comune, uno dei volti più noti del centrismo a Giarre. Patanè ha già tre liste civiche che gli garantiranno un forte sostegno (ProgettiAmo Giarre – NOI per GIARRE – GIARRE attiva) e pare sia in procinto di formare una quarta lista.
“In un periodo di grande crisi, e soprattutto considerato lo stato di dissesto in cui versa il nostro Comune -dichiara Patanè- servono competenze giuridiche e amministrative, oltre ad impegno e passione per lo sviluppo del proprio territorio”.
Mario Vitale