Con il genio visionario di Wim Wenders e il film cult ‘Il cielo sopra Berlino’ si chiuderà, mercoledì 19 marzo, al Cine Teatro Rex di Giarre, la rassegna cinematografica ‘ArchVision. Film per l’architettura’, aperta a tutti. Organizzata da ‘ArchLife- Architetti per la Città’, in partnership con ‘ArchiDrama’ e col patrocinio dell’Ordine e della Fondazione Architetti della provincia di Catania.
Scopo della rassegna- si legge in una nota stampa – favorire la diffusione della cultura architettonica nel territorio.
Il calendario delle proiezioni, inaugurato lo scorso 26 febbraio con ‘Le mani sulla città’, di Francesco Rosi, e proseguito il 5 marzo con ‘2001: Odissea nello spazio’ di Stanley Kubrik. La rassegna ha posto al centro tre film, dalle anime complesse assai diverse tra loro. In tutte, però, emerge netto il ruolo sociale, immaginifico e utopico che la cultura architettonica porta con sé. Le tre pellicole della rassegna sono presentate al pubblico nelle nuove versioni restaurate. “Il Cielo sopra Berlino” è stato, inoltre, fornito dalla storica Cineteca Nazionale di Bologna.
Cinema e architettura per diffondere nel territorio la cultura architettonica
Cinema e architettura, quindi, si sono incontrati per esplorare come il linguaggio cinematografico possa veicolare un’architettura che risponda non solo ai bisogni, ma anche ai desideri.
“Il cinema è il luogo dove si depositano centinaia di competenze. Un giacimento di idee che muove pensieri, azioni, sposta montagne, convenzioni sociali e sogna– spiega Salvo Patanè, presidente di ArchLife. La collaborazione con ArchiDrama e con il direttore artistico del Cine Teatro Rex, Alfio Zappalà, è la svolta con la quale ArchLife si apre, affronta più ampi orizzonti e consolida il proprio rapporto con la città.
‘Il cielo sopra Berlino’ di Wim Wenders del 1987, che chiude questa prima trilogia di ArchVision, entra nella storia in punta di piedi. E lo fa dall’immaginifica prospettiva di due angeli invisibili a tutti – prosegue Patanè – che seguono le numerose vicende umane fino a ‘perdere le ali’ per amore.
È la Berlino degli anni ottanta ancora divisa da un muro. Città doppia nel tempo e nello spazio, con due popoli diversi sebbene parlino la stessa lingua nell’imminente metamorfosi della riunificazione. L’architettura della Biblioteca di Stato progettata da Hans Scharoun – conclude Patanè – emerge sui noti scenari urbani berlinesi o sulle rovine di fabbriche dismesse in un tempo malinconico destinato al cambiamento, come metafora dell’elevazione spirituale”.

Dopo il film, dibattito sul ruolo dell’architettura
Il 19 marzo si inizierà alle ore 18 con una breve presentazione della pellicola, poi alle ore 18.30 la proiezione. Al termine, si aprirà il dibattito per discutere di tendenze, idee e visioni riguardanti il ruolo dell’architettura.
“ArchVision nasce dall’esigenza di far incontrare, grazie alla passione comune del cinema, architetti, studenti e cittadini – dichiara Melania Guarrera, consigliera dell’Ordine degli Architetti di Catania. Per offrire spunti di riflessione sulla progettazione degli spazi che abitiamo e sull’attuale situazione sociale e culturale.
Tre film del passato che raccontano storie che parlano di futuro, il nostro oggi. Visioni e personaggi che hanno saputo andare oltre il loro tempo. Atmosfere ed emozioni amplificate attraverso il design o l’architettura. Realismo e poesia, che attraverso la porta spazio temporale del grande schermo – conclude Guarrera – ci porta alla scoperta di altri luoghi. Quelli che vorremmo vivere”.

L’evento rientra nel programma di iniziative organizzate al Cine Teatro Rex di Giarre per animare il dibattito socioculturale cittadino. “Sin dalla fase di progettazione per valorizzare il rinnovato Rex – spiega Alfio Zappalà, presidente di ArchiDrama – abbiamo espresso la volontà di coinvolgere nella programmazione le realtà associative più attive nel nostro territorio. E ArchLife non poteva che essere uno dei maggiori partner da coinvolgere in questo processo di ampliamento dell’offerta culturale. Lieti di questa partnership con ArchLife, miriamo insieme a nuovi slanci”.