Il Rotary Club di Giarre – riviera ionico-etnea, presieduto da Mario C .Cavallaro – informa un comunicato stampa – ha celebrato il 20° anniversario di costituzione presso l’hotel Yachting club di Riposto.
Numerose le autorità presenti per l’occasione: il governatore Maurizio Triscari; il past governor Alessandro Scelfo, giarrese di nascita , che ha voluto l’apertura del Rotary Club di Giarre durante il suo anno da Governatore nel 1994/95; diversi past governor Concetto Lombardo, Ferdinando Testoni Blasco, Salvatore Sarpietro e Attilio Bruno; il governatore eletto (2015/16) Francesco Milazzo; l’assistente governatore Fabio Angiolucci; l’assistente governatore Rosario Indelicato; il senatore della Repubblica Giuseppe Pagano; il sindaco di Riposto Enzo Caragliano; la dirigente dell’Ipsia Monica Insanguine; Franco Buscemi, presidente del Rotary Club di Acireale nell’anno 1994/95 (club padrino).
Le attività del club sono state ripercorse anche grazie alla proiezione di un filmato arricchito da un sottofondo musicale a cura della violinista Ylenia Di Bartolo.
Hanno preso la parola Franco Buscemi, Salvo Buda e Alessandro Scelfo.
«Vent’anni sono una tappa importante – ha rimarcato il governatore Maurizio Triscari – un anniversario che segna un cammino consolidato. E questo è dimostrato anche dalla vitalità avuta da questo club. Mi fa piacere ricordare che il Rotary è la maggiore organizzazione non governativa al mondo che investe nei giovani borse di studio e quest’anno una delle due borse di studio, di 30mila dollari, assegnate nel distretto è stata destinata a una persona individuata dal club di Giarre, nell’hinterland. Il Rotary di Giarre è vitale sia per la dinamicità del presidente attuale, sia per il supporto dai soci».
«L’impegno del Rotary Club di Giarre in questi 20 anni è stato costante – ha sottolineato il presidente Mario C.Cavallaro . Le iniziative promosse sono state incisive e di notevole spessore, in relazione, di volta in volta, con le competenze personali e professionali del presidente di ciascun anno; spesso si è trattato di attività poste in essere con discrezione, su segnalazione dei servizi sociali o di istituzioni benefiche come la Croce rossa o l’Unitalsi, e comunque sempre attraverso di essi».