Giarre / Il Rotary incontra Domenico Seminerio, scrittore siciliano che parla di sicilianità

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I soci del Rotary di Giarre riviera jonico-etnea, presieduto da Angelo Vecchio, in un hotel di Giarre, hanno incontrato il prof. Domenico Seminerio, scrittore, originario di Caltagirone, autore di saggi, raccolte poetiche e romanzi.
Dai critici – si legge nella nota stampa del sodalizio – è stato definito un “esordiente tardivo” perchè iniziato la sua produzione letteraria a 60 anni, una caratteristica comune a tanti autori siciliani: Bufalino, Camilleri, Lucio Piccolo iniziarono, infatti, tutti l’avventura letteraria in età avanzata.
Il filo rosso che unisce la produzione letteraria di Seminerio è la ricerca della sicilianità. «La Sicilia – ha detto – non è un’isola ma un arcipelago di tante isole quante sono i paesi e le città, ognuna con una sua peculiarità che la rende diversa dai paesi accanto. Bisogna distinguere ciò che unifica e ciò che è peculiare».
Seminerio ha costruito delle storie che spaziano per tutta la Sicilia e i periodi storici. Ad esempio, nel romanzo “Il cammello e la corda” racconta di come i siciliani, alla fine del IV secolo, dopo l’editto di Tessalonica, distrussero i templi e le statue degli dei pagani, così come i talebani, agli inizi di questo secolo, hanno distrutto le statue di Buddha».
«Quest’anno è dedicato all’educazione al gusto e alla qualità della vita – spiega il presidente Vecchio -.  Abbiamo organizzato incontri sulla cucina, sui vini, ne faremo uno ulteriore dedicato alla pittura e ci piaceva avere in questo spazio uno scrittore siciliano che parla di sicilianità».

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