L’impresa del futuro sarà sempre più rivolta al “food” attenta all’ambiente, ai cambiamenti climatici e utilizzerà i suoi scarti organici per produrre energia elettrica, biometano e bioplastiche. E’ questo il principio della teoria del “biogasdoneright”: “il biogas fatto bene” che sarà al centro del meeting internazionale sulla sostenibilità della filiera agro-alimentare a Giarre a partire dalle ore 9 e promosso dal Consorzio Italiano Biogas, il CIB, evento che rientra tra le iniziative Expo 2015.
I lavori – si legge dal comunicato stampa degli organizzatori – saranno aperti da Roberto Bonaccorsi, sindaco del comune di Giarre, Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura eGiacomo Pignataro rettore dell’Università di Catania. Saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio CIB Piero Gattoni , il sottosegretario Ministero Agricoltura, Giuseppe Castiglione, il presidente Commissione Ambiente Unione Europea, Giovanni La Via, l’assessore regionale all’Agricoltura Rosaria Barresi. Le conclusioni saranno affidate a un rappresentante della Presidenza Consiglio dei Ministri.
Lo scorso 5 agosto il GSE, Gestore Servizi Elettrici, ha pubblicatola procedura di qualifica degli impianti di produzione di biometano e quelle applicative per la richiesta e il rilascio degli incentivi per il biometano trasportato con modalità extra rete (previsti dagli artt. 4 e 5 del DM 5 dicembre 2013).
Ma laSicilia saprà cogliere l’occasione? Un’opportunità per la nostra Isola che vive uno stato di arretratezza sul fronte delle fonti energetiche rinnovabili, rispetto al Nord del Paese. Il suolo agricolo, infatti, per garantire produzioni “food di qualità, ha bisogno di essere nutrito eper questo è necessario mettere in campo competenze e tecnologie. Sul tema, esperti provenienti da tutto il mondo si confronteranno, alternandosi in due sessioni di studio e in due tavole rotonde, illustrando aspetti tecnici e finanziari, ma anche le norme di settore necessarie. Si parleràdi digestione anaerobica sia come fonte di energia rinnovabile, ma anche come tecnologia in grado di sviluppare sistemi agronomici più produttivi e sostenibili che siano a loro volta in grado di creare opportunità di sviluppo economico per il Mezzogiorno, risolvendo il problema di desertificazione del terreno e favorendo una transizione agricola, industriale ed energetica “green”, che metta al centro l’impresa agricola multifunzionale e competitiva. A Radice pura si discuterà anche di carbon soilsequestration, ovvero della possibilità di immagazzinare nel suolo la CO2 atmosferica.