“Vicinanza e partecipazione” dei vescovi italiani per Giorgio Napolitano, rieletto presidente della Repubblica

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 Il 2013 sarà sicuramente ricordato nei libri di storia come l’anno dei primati, degli avvenimenti accaduti per la prima volta. Abbiamo già registrato le dimissioni di un papa per la prima volta da 700 anni; abbiamo poi registrato l’elezione del primo papa sudamericano (con tutte le innovazioni – anch’esse prime volte – che papa Francesco sta attuando ogni giorno).

napolitano_5Adesso abbiamo registrato la prima rielezione di un presidente nella storia della Repubblica italiana. Dopo le candidature bruciate di Marini e Prodi, dopo gli accordi falliti tra gli schieramenti politici di destra e di sinistra, dopo la proposta rifiutata dai più della candidatura di Rodotà portata avanti ad oltranza dal movimento 5 Stelle, dopo le forti proposte di candidature femminili (Bonino, Gabanelli, Finocchiaro, Cancellieri) –  proposte che se portate a buon fine avrebbero fatto registrare un altro primato, quello della prima donna capo dello stato italiano – il presidente uscente Giorgio Napolitano ha accettato di essere rieletto, nonostante la sua età avanzata. Anche la sua età costituisce un ulteriore primato, 87 anni (quasi 88) al momento dell’elezione. Un settennato di presidenza cristallino, caratterizzato da indiscutibili doti di giustizia, equilibrio, saggezza, diplomazia e autorevolezza, che hanno portato tutte le forze politiche a tributare il massimo della stima e del rispetto a Giorgio Napolitano, hanno ora indotto le stesse forze politiche a chiedergli di accettare un secondo mandato presidenziale.

La storica stretta di mano tra Giorgio Napolitano e Benedetto XVI
La storica stretta di mano tra Giorgio Napolitano e Benedetto XVI

Vogliamo qui ricordare le parole pronunciate dallo stesso Napolitano in occasione delle dimissioni di papa Benedetto XVI. Il Presidente della Repubblica, ricordando l’incontro avuto con il Papa pochi giorni prima, il 4 febbraio, aveva parlato di “incontro di commiato”, pensando che “il commiato riguardasse solo lui, mentre invece riguardava entrambi”. A distanza di due mesi e mezzo, le posizioni si sono totalmente invertite, ed il commiato ha riguardato solo Benedetto XVI, mentre il presidente Napolitano è stato riconfermato nella sua carica.

Giorgio Napolitano, con la moglie Clio, incontra papa Francesco
Giorgio Napolitano, con la moglie Clio, incontra papa Francesco

Questa rielezione, unica finora nella storia della Repubblica italiana, ha portato anche ad una semplificazione delle cerimonie di insediamento. Ci sono stati, naturalmente, il giuramento ed il messaggio davanti alle Camere riunite ed il successivo omaggio alla tomba del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria, ma tutto in maniera più sobria. E non ci sarà, ovviamente, nessun passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo Presidente, bensì una semplice pausa nell’attività in corso, con l’uscita ed il quasi immediato rientro nel palazzo del Quirinale, per una ripresa del lavoro che il delicato momento politico comporta per il Capo dello Stato. Sembra, anche qui, di assistere – in una  sorta di parallelismo storico – ad una semplificazione secondo lo stile instaurato da papa Francesco, che il presidente Napolitano ha già avuto occasione di incontrare.

Anche la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha fatto pervenire al presidente Napolitano le proprie felicitazioni per la sua rielezione, esprimendo “vicinanza e partecipazione” in questo “tempo di scelte impegnative”, e ricordando come “all’uomo, infatti, è diretto il servizio della Chiesa come quello dello Stato, nella piena distinzione e autonomia, nonché nella reciproca e leale collaborazione per il bene dell’intero Paese”.

Nino De Maria

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