Giornali Fisc e Paese reale / Richiamato l’impegno di tutti per uscire finalmente dalla crisi

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I settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, richiamano a un impegno di tutti per uscire finalmente dalla crisi. “La politica deve saper condividere – rilevano le testate Fisc – le attese e le speranze dell’uomo comune, di quello che incontriamo per strada”.

“Attenzione al Paese reale” I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita inattenzione al Paese questi giorni, richiamano a un impegno di tutti per uscire finalmente dalla crisi. “La politica deve saper condividere – rilevano le testate Fisc – le attese e le speranze dell’uomo comune, di quello che incontriamo per strada”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: Quaresima, cronaca e vita delle diocesi. Proponiamo una rassegna degli editoriali giunti ad oggi in redazione.

L’elezione del capo dello Stato e l’attualità politica. “La politica deve essere più vicina ai problemi della gente”. Su questo concordano i giornali Fisc, ricordando le parole di Sergio Mattarella con il suo richiamo ai “volti”, nel discorso d’insediamento. Un richiamo, osserva Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova) “è importante e decisivo. Per sfuggire alle logiche dell’appiattimento nell’anonimato di massa, del conformismo alienante, di consumismi e individualismi che alla fine sono spersonalizzanti e impoveriscono la società intera. Il volto è la via preferenziale con cui comunichiamo tra noi uomini. Solo volti trasparenti, senza maschere e infingimenti, potranno ristabilire un dialogo vero e fecondo tra istituzioni e cittadini”. Per Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino), nel discorso di Mattarella “è innegabile che c’è sullo sfondo una visione cristiana della società, basta pensare alla sottolineatura del ‘bene comune’ e della partecipazione attraverso i corpi sociali. È viva, oggi come non mai, la questione famiglia, perfetta secondo le norme della modernità, mucca da mungere per la politica, e a rischio di permanente povertà, problemi per altro non indifferenti al dettato della Costituzione”. Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), pone l’attenzione sul fatto che “il presidente nel discorso d’insediamento non si è rivolto solo alle Camere, ma a tutti gli italiani, a tutti noi. Ha buttato all’aria il vocabolario del politichese per scendere a terra dove si vive la complessità della quotidianità, condividendo le attese e le speranze dell’uomo comune, di quello che incontriamo per strada”. “Al presidente Mattarella chiediamo che sia arbitro non tra le beghe dei partiti ma che entri in merito al contenuto delle leggi perché non disgreghino il tessuto identitario della persona e della sua dignità, che sono garanzia della dignità della stessa comunità”, si legge nell’editoriale di Logos (Matera-Irsina). Per Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), “non c’è nulla di più generosamente politico dell’appello ai politici di tornare a compiere ciò che solo loro possono compiere: occuparsi non dell’agitazione dei mercati, ma della disperazione delle persone”.
Dall’elezione di Mattarella alla politica più in generale… “Il Governo Renzi festeggia il primo anno di vita”, ricordaLauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), ma “il premier per l’interesse suo e soprattutto di tutti noi deve guardarsi prima di tutto da se stesso e dalla tentazione di non perdere di vista il senso della misura e il significato profondo di servire il proprio Paese e la democrazia”. C’è, sottolinea Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “una ‘pazzia’ che sembra pervadere un po’ tutti gli ambiti, a livello nazionale e internazionale, cioè opinioni e decisioni che appaiono lontanissime da un sano equilibrio razionale. Pensiamo, ad esempio, al rimescolamento delle carte e delle alleanze in tema di riforme istituzionali che sembra non rispondere a nessuna logica autenticamente democratica, ma solo alla contrapposizione e al tornaconto, e a volte nemmeno a questo, tanto risultano ormai ingarbugliate le questioni”. Del riavvicinamento tra Berlusconi e Salvini si occupa Martino Cervo, direttore del Cittadino (Monza e Brianza): “È facile comprendere che rispetto a qualche anno fa i pesi tra Forza Italia e Lega sono molto redistribuiti. La dimensione locale non deve ingannare: se non si andrà al voto nazionale prima, i test del 2015 saranno cruciali non tanto e non solo per gli equilibri del centrodestra (comunque interessanti nell’ottica della costruzione di una sana opposizione) ma per la definizione e la tenuta stessa del bipolarismo”. Certo, la situazione in Italia resta sotto osservazione, come evidenzia Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo(Torino): “Il legislatore dovrà fare molto attenzione e profondo discernimento per non approvare leggi mirate all’erosione delle libertà e dell’uguaglianza come progressi e conquiste sociali. Intanto dilagano corruzione, criminalità, le infiltrazioni mafiose mentre il cittadino attonito assiste sfiduciato. Dove sono finiti i comportamenti virtuosi, etici, l’onestà e la lealtà. Al fiume di parole non corrisponde un’adeguata azione politica”. Certo, la politica ha un ruolo fondamentale per la ripresa del Paese, ma ognuno deve contribuire, fa notare Pierluigi Sini, direttore dellaVoce del Logudoro (Ozieri): “Il 2015 sarà, così dicono gli esperti, l’anno in cui si scalderanno i motori per far ripartire un’economia che necessita di politiche con interventi strutturali e capaci di creare il lavoro che per molti, purtroppo, non esiste”, ma “in un tempo di grande sofferenza, tutti possano adoperarsi per una rinascita capace di dare speranza e stabilità”. Il Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) ammette: “Sentire che i politici sono tutti attaccati alla poltrona e soprattutto ai soldi, fa male”, ma “fa male vedere gente che su questo dà giudizi sommari e da forcaioli sebbene, in effetti, non manchino davvero, e in gran numero, i cattivi esempi”.

Quaresima. Iniziano a trovare spazio anche riflessioni sulla Quaresima che si avvicina. “Il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima ci invita a riflettere sul pericolo della globalizzazione dell’indifferenza verso Dio e verso il prossimo che come un torpore cala sulle nostre coscienze”: lo scrive sulle pagine del Popolo (Tortona) il vescovo, monsignor Vittorio Viola, il quale evidenzia che “anche le proposte per una Quaresima di fraternità che il nostro Centro Missionario ci offre sono un antidoto al veleno dell’indifferenza”. “‘Trasformare la famiglia in un santuario domestico’ è questa la proposta spirituale e pastorale per il ‘tempo forte’ che prepara alla solennità della Pasqua: l’arcivescovo monsignor Domenico D’Ambrosio, nel presentare come ogni anno un testo di spiritualità liturgica per la famiglia e facendo riferimento al titolo ‘Oltre la Croce, la Vita!’, sottolinea che lo strumento della Passione di Cristo costituisce il ‘segno grande della nostra fede’”, ricorda L’Ora del Salento (Lecce). “In questa società ‘liquida’, che scioglie come neve al sole fedi e tradizioni, e dove l’anonimato della rete sembra assorbire ogni forma di relazione, c’è ancora spazio per l’anima, per la coscienza, per Dio?”, si chiede Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), evidenziando che “Quaresima è prima di tutto un cammino di umanità; è uscire dalla folla, anonima e amorfa, per tornare in noi stessi e rischiare l’incontro con l’Altro e con gli altri”. Vittorio Croce, direttore dellaGazzetta d’Asti, osserva: “L’imposizione della cenere viene di fatto ora interpretata con la nuova formula ‘Convertitevi e credete al Vangelo’, a intendere che la conversione di vita non dev’essere motivata dalla paura del castigo ma animata dalla letizia dell’annuncio dell’amore paterno e fraterno di Dio”. La Quaresima, evidenzia Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), “è la giusta occasione per educarsi ed educare alla carità, la quale non si accontenta di spazi di corta visuale, ma, essendo testimonianza dell’amore straripante di Dio, cerca orizzonti più vasti di azione. Dunque, in questa Quaresima il vescovo ci invita a trasformare in offerte in denaro i nostri sacrifici, le nostre rinunce a beneficio delle famiglie cristiane dell’Iraq”.

Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. La Vita del Popolo (Treviso) si occupa della crisi in Ucraina: “Forse qualche tempo fa la soluzione poteva essere quella proposta dai ‘vecchi’ Brzezinski, Kissinger e Prodi, ‘Ucraina libera e neutrale tra Ue e Russia, come la Finlandia’. Non sappiamo come andranno questi giochi di forza, ma tra qualche anno Putin, Obama, Hollande, Merkel e compagnia saranno ancora vivi e forse ancora al potere, mentre gli Ivan, Olga, Natascia, Yuri, Irina e tutte le donne e uomini semplici che abitano ogni parte dell’Ucraina saranno orfani, vedovi/e, uccisi o a piangere i morti, nella loro patria o profughi”. Di fronte ai gravi episodi di cronaca nazionale e internazionale, “siccome non basta indignarsi e ritrovare la determinazione a stare insieme per sconfiggere le insidie del male organizzato, occorre passare dal ‘sé’ al ‘noi tutti insieme’: con la forza del pensiero, degli ideali e del proprio Credo testimoniato nell’amore e nel dialogo. Tutti, indistintamente – uomini, donne, governi, autorità, cultura, mondo intero -, impegnati responsabilmente al medesimo sforzo: il ripristino condiviso dei valori della civiltà umana”, affermaAmanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio). Commenta la tragedia a largo di Lampedusa Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia): “Violenza, disperazione, sfruttamento si mescolano ancora una volta nell’ennesima tragedia dell’immigrazione. Ancora una volta l’animo si riempie di sdegno, desolazione, incertezza su come reagire e prevenire il male assoluto delle troppe morti nel Mediterraneo”. Sul fronte matrimonio s’interrogaBruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone): “Si può non essere d’accordo con il matrimonio gay senza essere accusati di omofobia?”. E poi l’invito: “Forse è meglio re-incominciare a dare fiducia al matrimonio, alla stabilità degli affetti, diffondendo una cultura positiva. Non per imporre una visione cristiana ma per educare al valore del volersi bene”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), commenta, invece, la proposta di una zona a luci rosse a Roma: “Il problema non è di legalizzare, ma di educare, di formare uomini consapevoli del vero significato dell’essere uomo, dell’essere ‘Maschio’ – con la M maiuscola, per favore! -; uomini in grado di scoprire che l’amore non è solo ‘fare sesso’, ma ‘fare umanità’, capaci di scoprire la bellezza, la verità, la dignità della persona e della sessualità. La questione, insomma, è profondamente umana, culturale, antropologica”. Ricordando il convegno a Milano, il 7 febbraio, a 100 giorni dall’apertura dell’Expo, Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte(Camerino-Sanseverino Marche), evidenzia: “Il tema dell’Expo è stato studiato sotto tante angolature con l’apporto del neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Papa Francesco, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, Federica Mogherini, rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Matteo Renzi, presidente del Consiglio, e tanti altri personaggi del mondo politico e accademico italiano ed estero”. A proposito di Expo, Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), mette in guardia su eventuali rischi: “Sull’iniziativa grava un pericolo principale, ossia che si parli della natura senza parlare della persona. O, addirittura, che si parli della natura parlando male della persona. È molto diffuso un ecologismo che fa degli equilibri naturali un totem da adorare e che considera l’uomo più un danno che una risorsa”. Problemi legati all’ondata di maltempo nell’editoriale di Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina): “Acqua e frane. Smottamenti e allagamenti. È questo lo scenario che si è presentato nei giorni scorsi nel nostro territorio. Nelle frazioni di Cesena verso il mare e nei comuni a valle della via Emilia fino a Cesenatico si sono aperte dolorose ferite. La gente si è messa subito al lavoro per rimuovere il fango dalle cantine, dai garage, dai primi piani delle abitazioni. Senza lamentele, senza mugugni, con sano realismo”. A proposito di beni confiscati alla criminalità organizzata Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), denuncia: “L’Agenzia nazionale latita nel destinare concretamente questi beni ai territori di competenza”. La Valsusa (Susa) informa sulle ultime notizie sul fronte sanità.La Vita Casalese (Casale Monferrato) annuncia che Romana Blasotti Pavesi lascia “il ruolo di presidente dell’Associazione familiari e vittime amianto. Per 27 anni è stata il simbolo vivente” della lotta, ma “adesso è stanca. Pesano gli anni, 86 anni il 3 marzo, ma pesa di più la sentenza della Corte di Cassazione, che ha buttato nel cestino della prescrizione il maxiprocesso Eternit”. Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), parla del sabato pomeriggio di “ordinaria paura” nel centro storico di Pavia, quello vissuto il 7 febbraio, tra commemorazioni, cortei di protesta e presidi: “Gli slogan che abbiamo sentito sabato scorso nel centro di Pavia ci hanno fatto tornare indietro di quarant’anni, agli scontri sociali e politici degli anni Settanta. Una brutta stagione, culminata nel terrorismo. Dobbiamo fare il possibile per non rivivere quella pagina di storia”. La Vita Alessandrina (Alessandria) ricorda che a marzo riparte nelle scuole medie superiori lo screening andrologico. Il Biellese (Biella) evidenzia che “funziona la rete di Polizia e Carabinieri” per mettere “sotto scacco i ladri”. Scrive dell’“idolatria moderna nei confronti degli animali”.Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina): “Il senso comune capisce che un cane non è un uomo, e che non ha la coscienza di un essere umano. Ma esiste ancora il buonsenso?”.

Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. “Questa Chiesa fa paura ai potenti della Terra che sanno di non trovare nel successore di Pietro un complice nelle attività che non pongono l’uomo e i suoi bisogni primari al centro in ogni latitudine del pianeta. Così come dimostrano le immagini dalle Filippine, la gente è presente al richiamo del Pastore: perché sa di trovare nella Chiesa non solo la speranza ma la parola concreta per risvegliare e scuotere le coscienze dormienti, affinché possa prevalere l’impegno e il buon senso di tutti per costruire una società migliore”, sostiene Mario Barbarisi, direttore del Ponte (Avellino). Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), sottolinea: “Questo sistema economico uccide, avverte con forza Papa Bergoglio e, per quanto riguarda la cura del creato, c’è l’avvertimento ripetuto che noi siamo i custodi, non i padroni della terra”. La Guida (Cuneo) ricorda che il 13 febbraio il vescovo di Cuneo e Fossano, monsignor Giuseppe Cavallotto, ha compiuto 75 anni e, come prevede il diritto canonico, ha presentato al Papa il suo formale atto di “rinuncia” a vescovo delle due diocesi: “Sarà il Papa ad accogliere le dimissioni e a decidere i tempi di nomina del nuovo vescovo”, tempi sui quali “potrebbero incidere il previsto accorpamento e la modifica dei confini delle diocesi cuneesi”. La Giornata del malato fa da sfondo alla riflessione di Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano): “La malattia, il limite, le difficoltà possono davvero essere esperienze che ci fanno intuire l’Assoluto? A volte pare difficile crederci”, “tuttavia, e chi sperimenta la malattia ogni giorno lo sa, anche nella sofferenza, anche nel disagio, si può scorgere una scintilla di vita che ci fa dire che ‘ne vale la pena’”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), scrive sull’arcivescovo Edoardo Menichelli: “Soffre e si rallegra come noi, abbraccia un bambino o si china per rimettergli una scarpa, gioca a calcio balilla con i suoi giovani e a carte con i suoi coetanei, guida la Panda e viaggia in aereo, è sobrio nel pasto e ultimo a servirsi. Questa caratteristica mi ha sempre colpito”. Una riflessione su giovani e catechesi sul Nuovo Diario Messaggero (Imola): “La pastorale non si fa a tavolino o con convegni. Determinante è la presenza. Adulti che, gioendo della vita in Cristo, la propongono anche ai ragazzi”.

Gigliola Alfaro