“Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo”. È il tema scelto da Papa Francesco per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (clicca qui). Come è ben evidente, la decisione è stata determinata dalla celebrazione del Giubileo straordinario della misericordia. Il Papa intende, dunque, che la Giornata mondiale offra un’occasione propizia a tutti gli operatori della comunicazione, e non solo, per riflettere sul rapporto profondo tra comunicazione e misericordia.
In che modo? Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali suggerisce di rileggere il numero 12 della Bolla d’indizione del Giubileo “Misericordiae Vultus”: “La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona. (…) Il suo linguaggio e i suoi gesti devono trasmettere misericordia per penetrare nel cuore delle persone e provocarle a ritrovare la strada per ritornare al Padre”.
Il Papa, puntualizza il Pontificio Consiglio, “in questa occasione fa riferimento al linguaggio e ai gesti della Chiesa, ma nella prospettiva indicata ogni uomo e donna di oggi, nella propria comunicazione, nell’andare all’incontro dell’altro o dell’altra, devono essere animati da una profonda dimensione di accoglienza, di disponibilità, di perdono”. È questo il cuore pulsante di una comunicazione che intenda promuovere quella cultura dell’incontro già richiamata nei messaggi del 2014 (“Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”) e del 2015 (“Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”).
“Ancora una volta – chiosa il Pontificio Consiglio – il Papa aiuta a riscoprire che al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana. Comunicazione che non è solo un’attuale o aggiornata tecnologia, ma una profonda relazione interpersonale”.
Comunicazione e misericordia, allora, è la sfida più esaltante per ogni operatore dei mass media. Una comunicazione buona ed efficace, infatti, non può che aprirsi al dialogo, alla comprensione reciproca e alla riconciliazione, permettendo la nascita di incontri veri. In un tempo in cui tutto è fagocitato dalla velocità e dall’immediatezza delle nuove tecnologie, comunicare con misericordia è anche recuperare il giusto significato delle parole e dei gesti per superare le incomprensioni, per guarire le memorie, per costruire la pace.
Ora non ci resta altro che aspettare il testo del messaggio del Papa che tradizionalmente viene pubblicato in occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (24 gennaio). Un’attesa, questa, che non sia statica, ma dinamica: il Giubileo inizierà l’8 dicembre. Un buon punto di partenza per iniziare a vivere concretamente “l’incontro fecondo tra comunicazione e misericordia”.
Editoriale Sir