Il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) fa il bis e lancia, oltre alle Giornate di Primavera (che si tengono abitualmente nel primo fine settimana successivo al 21 marzo) la Giornata Fai d’Autunno.
Simili le modalità di svolgimento delle due attività, con l’apertura straordinaria di luoghi e monumenti abitualmente chiusi o difficilmente visibili nel corso dell’anno, e il coinvolgimento degli studenti (delle scuole medie superiori in questo caso) in veste di apprendisti ciceroni, in collaborazione con i membri del Fai, e del Fai Giovani in questa occasione (tra cui numerosi acesi). L’iniziativa, nata da qualche anno, si svolge quest’anno domenica 15 ottobre, ma non riguarda stavolta luoghi acesi.
Un interessante percorso viene invece proposto per la vicina Catania: “Sui tetti di Catania. Passeggiando tra le nuvole”. Si tratta di un percorso suggestivo, articolato attraverso l’apertura dei camminamenti di gronda, delle terrazze e dei tetti di quattro edifici che sono il simbolo della ricostruzione della città successiva al tragico terremoto del 1693, quando, grazie all’intervento del Duca di Camastra e al genio architettonico di Giovan Battista Vaccarini, venne reimpostata la scenografia urbana della città.
I quattro edifici sono:
- la chiesa della Badia di Sant’Agata (in via Vittorio Emanuele, a fianco della Cattedrale), costruita su progetto del Vaccarini, dalle cui terrazze le suore di clausura, non viste dalla strada, potevano seguire le processioni religiose, ed in particolare quelle dei festeggiamenti della Patrona Sant’Agata;
- il Museo Diocesano di Catania, che ha sede nel palazzo del Seminario dei Chierici attiguo alla Cattedrale, da cui si può ammirare – dall’alto – la piazza Duomo, le chiese barocche di via Crociferi, il transetto normanno e le cupole della Cattedrale, e sarà inoltre possibile passeggiare sul camminamento di porta Uzeda e godere della visione del mare che abbraccia la città;
- la Basilica di San Nicolò L’Arena e il Monastero dei Benedettini (in piazza Dante); il complesso, la cui costruzione risale alla fine del XVI secolo, fu gravemente danneggiato dalla colata lavica del 1669 e dal terremoto del 1693, e successivamente completato (ad eccezione della facciata della chiesa) dagli architetti Antonino Amato, Francesco Battaglia, Giovanni Battista Vaccarini e Stefano Ittar; gravemente danneggiato dai bombardamenti durante la 2^ guerra mondiale, il monastero ospita adesso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania; oltre alla visita dell’edificio, sarà possibile percorrere i camminamenti di gronda, da cui si può godere di una magnifica vista sulla città dall’alto della collina di Montevergine, il punto più alto del capoluogo etneo;
- la chiesa di Sant’Agata La Vetere (nei pressi di piazza Stesicoro), la prima cattedrale di Catania che ospitò per 500 anni le spoglie di Sant’Agata, e che fu distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita a partire dal 1722; nuovamente danneggiata da un terremoto nel 1818, i lavori di ricostruzione si sono protratti fino alla fine del XIX secolo; dalla cella campanaria, raggiungibile attraverso una scala interna elicoidale in pietra, si ha un’ampia vista su piazza Stesicoro.
Nei vari siti verrà richiesto un piccolo contributo d’ingresso, mentre l’accesso alla chiesa di Sant’Agata La Vetere è riservato ai soci Fai, ma sarà possibile iscriversi in loco a tariffe ridotte.
Gli studenti che faranno da apprendisti ciceroni sono quelli del Liceo Europeo annesso al Convitto Nazionale “Mario Cutelli” (Badia di Sant’Agata), del Liceo Artistico Statale “Emilio Greco” (Museo Diocesano), dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” (San Nicolò L’Arena) e del Liceo Artistico Statale “M. M. Lazzaro” (Sant’Agata La Vetere). Sono inoltre previste delle altre attività collaterali di tipo artistico: mostre d’arte e fotografiche, mini recital. Nell’organizzazione dell’evento sono stati coinvolti, oltre ai vertici del Fai di Catania (diretto dalla presidente prof.ssa Antonella Madalà) e del Fai Giovani (capeggiato da Marilisa Spironello), il Comune di Catania con l’Assessorato ai Saperi e alla Bellezza Condivisa, il P.O. Sistema Museale, l’Arcidiocesi di Catania, i dirigenti e i docenti delle scuole di provenienza degli apprendisti ciceroni e numerosi altri enti artistico-culturali.
Nino De Maria