(13-4-2014) Al termine della celebrazione della Domenica delle Palme, la Croce delle Gmg è passata dai giovani brasiliani ai loro coetanei polacchi: “Comincia così il cammino di preparazione del prossimo raduno mondiale, che si svolgerà nel luglio 2016 a Cracovia e che avrà per tema «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia»” ha detto Papa Francesco all’Angelus.
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“L’affidamento della croce ai giovani – ha aggiunto – fu compiuto trent’anni fa dal beato Giovanni Paolo II: egli chiese loro di portarla in tutto il mondo come segno dell’amore di Cristo per l’umanità”. E ha concluso: “Il prossimo 27 aprile avremo tutti la gioia di celebrare la canonizzazione di questo Papa, insieme con Giovanni XXIII. Giovanni Paolo II, che è stato l’iniziatore delle Giornate Mondiali della Gioventù, ne diventerà il grande patrono; nella comunione dei santi continuerà ad essere per i giovani del mondo un padre e un amico.
“Chiediamo al Signore che la Croce, insieme all’icona di Maria Salus Populi Romani, sia segno di speranza per tutti rivelando al mondo l’amore invincibile di Cristo”.
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Il cammino di preparazione alla Gmg del 2016 è ritmato sulle Beatitudini. Nel Messaggio per la Giornata odierna – “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” – il Papa muove dalla “forza rivoluzionaria delle Beatitudini”: “Nella logica di questo mondo, coloro che Gesù proclama beati sono considerati «perdenti», deboli”, scrive esortando i giovani ad avere “il coraggio di andare controcorrente”: “Abbiate il coraggio della vera felicità! Dite no alla cultura del provvisorio, della superficialità e dello scarto, che non vi ritiene in grado di assumere responsabilità e affrontare le grandi sfide della vita!”.
Per i giovani, prosegue Papa Francesco, “far sì che questa povertà in spirito si trasformi in stile di vita”, comporta tre punti: la libertà dalle cose, quindi “il coraggio della sobrietà”; un convertirsi ai poveri, impegnandosi a “rimettere al centro della cultura umana la solidarietà”; riconoscere che proprio i poveri “hanno tanto da offrirci”, a partire dal fatto che “ci insegnano che una persona non vale per quanto possiede”.
(Fonte: chiesa cattolica.it)