450 anni fa la peste infieriva in Acireale:
in Sicilia, molto frequentemente;
la gente si rivolgeva a S. Sebastiano; gli appestati
venivano guariti, i sani salvati dal contagio.
Protettore della città divenne San Sebastiano.
Il suo culto in Sicilia fu introdotto dai Normanni,
chiamati dal Papa, per liberare l’Isola
da altri culti: attraverso il Santo Martire,
amato e venerato, acclamato patrono di vari centri,
Il Cristianesimo s’affermò luminoso in Sicilia.
Oggi in Acireale San Sebastiano ha il suo popolo
di devoti di tutte le età, di genere maschile e femminile,
che, con decorosa divisa, il 20 gennaio, manifesta
grande fede per l’intera giornata, dall’alba alla notte,
attorno all’artistico ferculo con la radiosa statua del Santo;
si contraddistingue nelle strade e nelle piazze.
Peculiare, l’Associazione Culturale a Lui intestata.
Stamane, dopo la notte di preghiera, solenne il Pontificale
con Vescovo, Rettore e Collegio dei canonici;
migliaia i devoti e i partecipanti che stipano la Basilica.
Alla festosa e straordinaria uscita di San Sebastiano,
la fantastica corsa dei devoti, mentre la banda suona
e una miriade di palloncini rossi dalla piazza volano
verso il cielo; per la prima volta, nessun fuoco pirotecnico o sparo,
decisione unanime motivata dai recenti terremotati.
Per festeggiare San Sebastiano, ”u rizzareddu”,
altri mille modi e iniziative. Lui attrae con il fascino della vita
di ufficiale pretoriano a Roma, alla corte imperiale; protettore
della comunità cristiana perseguitata, e poi lui stesso
invitto e glorioso Martire, “alter Christus”.
Il Testimone, trafitto da frecce come un riccio,
abbandonato, salvato e curato dalla matrona Irene;
poi, su ordine imperiale di Massimiano e Diocleziano,
ucciso barbaramente con bastoni
e – inaudito orrore – buttato “nella Cloaca maxima”;
per merito della matrona Lucina, ritrovato,
e seppellito, -come è raffigurato stupendamente
da Francesco Mancini nella parete laterale
del transetto dell’acese basilica,-
nelle Catacombe a lui mirabilmente intestate.
Nella settecentesca basilica, risalta l’iconografia di S. Sebastiano.
Presbiterio, pittore Paolo Vasta, ciclo di episodi sulla vita romana:
con Papa Caio; con la distinta matrona Irene e le pie donne;
incontro con Diocleziano; il duplice martirio;
nella volta, la Gloria di San Sebastiano con altri Santi;
transetto: Cristo si rivela a Sebastiano in casa di Nicostrato.
Di Michele Vecchio, originale, San Sebastiano e le arance; e
San Sebastiano in gloria, con il particolare della marina di Aci.
Nell’Incoronazione della Vergine con Santi di Matteo Ragonisi,
san Sebastiano è rappresentato vicino a San Fabiano.
San Sebastiano è amato, implorato, festeggiato:
dal cielo possa guidare gli acesi nel cammino terreno,
verso la meta suprema della Trinità divina.
Anna Bella
Acireale, 20-1- 2019