Com’era prevedibile, l’area archeologica di Santa Venera al Pozzo è stata il luogo più visitato sabato 19 e domenica 20 marzo, in occasione dell’apertura straordinaria per le Giornate Fai di Primavera.
La manifestazione, giunta alla sua 24^ edizione, ha puntato quest’anno, nella zona dell’acese, su beni esterni al centro urbano: il Faro di Capomulini, già aperto tre anni fa, che ha registrato anch’esso un notevole afflusso di pubblico, nonostante le difficoltà dovute alla configurazione del luogo stesso per via della stretta scaletta che porta alla sommità dell’edificio e che ha costretto i visitatori a salire a piccoli gruppi; e, come già detto, l’area archeologica al confine tra il territorio di Acireale e quello di Acicatena.
Il sito non comprende solo i resti – notevoli – delle antiche Terme romane, ma anche il Tempietto a cupola, il tracciato di un’antica villa romana, una chiesetta rimaneggiata e ancora aperta al culto, una parte dell’antico tracciato dei mulini ad acqua, la zona in cui veniva tenuta nel periodo estivo la Fiera franca, e tutta un’area in cui sono ancora in corso gli scavi – curati dalla Soprintendenza ai beni culturali – e che potrebbe riservare ulteriori sorprese. C’è poi il piccolo museo archeologico, in cui sono esposti e ordinati numerosi reperti di epoca romana rinvenuti nella zona. Con il coordinamento dei responsabili e dei volontari del Fai (il Fondo per l’Ambiente Italiano che ogni anno cura l’apertura straordinaria al pubblico di numerosi beni artistici, archeologici e naturalistici) hanno fatto da guida gli alunni delle scuole acesi, in veste di apprendisti ciceroni sapientemente preparati dai loro docenti. Erano ben 367 i ragazzi impegnati quest’anno in tale attività – dalle elementari alle superiori –, provenienti da nove scuole: il liceo classico “Gulli e Pennisi”, il liceo scientifico “Archimede”, l’istituto superiore “Filippo Brunelleschi”, gli istituti comprensivi “Paolo Vasta”, “Galileo Galilei”, “Giovanni XXIII”, “Vigo Fuccio – La Spina”, il Lyceum Linguistico e l’istituto paritario “San Luigi”. Tra di essi c’erano pure delle mini-guide che curavano il servizio in lingua straniera, a beneficio dei turisti non italiani. Sono stati loro, i ragazzi delle scuole – sia ad Acireale che in tutte le parti d’Italia – i veri protagonisti della manifestazione e gli artefici della sua buona riuscita.
Il luogo è stato particolarmente frequentato nella giornata di domenica, e l’interesse dei visitatori è stato attratto dal fatto che nell’ultimo anno l’area è rimasta chiusa per lavori di adeguamento e di messa in sicurezza, ma anche perché è stato costruito un anfiteatro con gradinate in pietra lavica nell’ampio spiazzo accanto alla chiesetta (quello dove fino a qualche anno fa veniva organizzata la manifestazione estiva “Cinenostrum”). E pare che la cosa abbia già attratto l’attenzione di qualche compagnia teatrale – anche di un certo livello – che vorrebbe effettuarci delle rappresentazioni estive.
Notevole, naturalmente, il grado di soddisfazione della responsabile comunale del Fai, arch. Loredana Grasso, per l’ottima riuscita dell’evento, ma anche della presidente provinciale prof.ssa Antonella Mandalà, che ogni anno è stata prodiga di felicitazioni per il gruppo comunale di Acireale. Alla buona riuscita dell’evento hanno contribuito pure i volontari della Protezione civile e la Polizia locale di Acireale ed Acicatena; quest’ultima proprio nella località di Santa Venera al Pozzo, che ricade in territorio catenoto.
Nino De Maria