Giovani e futuro: workshop dell’Mpa su “L’Acireale che non c’è”

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“I giovani protagonisti attivi dello sviluppo e del futuro di Acireale” è questo l’obiettivo che i workshop promossi dai giovani dell’Mpa si sono imposti. Il primo, svoltosi giorno 5 nella Sala Conferenze della Parrocchia San Paolo, intitolato “L’Acireale che non c’è. Scenari di Sviluppo sostenibile”, è stato introdotto dal commissario locale del partito, Alfio Brischetto “Ad Acireale c’è fame di incontri e il merito del successo di questa serata è sicuramente da attribuire ai giovani che ci spronano a fare. Noi meno giovani non ci riconosciamo nella nostra città e i nostri ragazzi non si ritrovano in essa. Una città che non progetta per il proprio futuro, un’amministrazione chiusa con arroganza nelle stanze consiliari e non aperta al dialogo, nessun progetto per migliorare, sono problemi a cui non si può restare indiffrenti. Questo incontro è un sasso gettato nell’acqua stagnante della vita politica e nell’oblio in cui la città è precipitata.”

Durante il workshop è stato proiettato un documentario “C’era un tempo in cui…” ove è stato operato un sapiente confronto fra l’Acireale del passato, prospera e vitale e l’Acireale di oggi, disattenta alla cura delle frazioni e del verde pubblico, con le sue strade piene di buche e spesso allagate, con insegne annerite, con impianti di illuminazione obsoleti, in cui non può fiorire il commercio. I giovani dell’Mpa, ad uno scenario tanto mesto, contrappongono le loro soluzioni con interventi veloci e sintetici, introdotti dal moderatore Mario Maugeri “L’Acireale che era testa pensante delle Aci, in cui l’Azienda Termale trainava il settore turistico, che possedeva l’Acqua Pozzillo, che aveva una squadra calcistica in serie b, il cui centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco, che aveva il Più bel Carnevale, oggi non c’è. Non siamo nostalgici ma ci interroghiamo su un presente che delude e su un futuro che ci appare nebuloso. La gente è stanca della politica che promette e non mantiene, delle grandi opere che non esistono. Oggi bisogna creare spazi per consentire ai giovani di confrontarsi, perché è nell’emarginazione dei giovani dalla politica che allignano i problemi quotidiani. Al futuro di Acireale non crede più nessuno, ma la nostra iniziativa deve rappresentare la svolta attraverso la creazione di una piattaforma comune per le soluzioni da promuovere”.

I punti essenziali del progetto dei giovani dell’Mpa consistono nell’investimento nel verde pubblico che, come illustra Antonio Privitera, “deve essere una scelta consapevole perché il verde è lo specchio della società e della classe politica, e ben progettata con idee che sanno rispondere alle domande dei cittadini. Acireale necessita di una gestione straordinaria dell’aree verdi che devono essere censite per qualità e quantità perché anch’esse patrimonio materiale, culturale e sociale. Inoltre per la sua salvaguardia al regolamento per un corretto utilizzo devono seguire le sanzioni per tutti coloro che non lo rispettano, perché il verde deve essere promosso ogni giorno.”; nell’eliminazione della ZTL “ferita della città, frutto di una cervellotica decisione di un’amministrazione che ha invalidato ciò che l’estetica e l’economia hanno sempre suffragato, ossia che i beni ambientali ed architettonici hanno valore culturale e migliorano la qualità della vita”; nella creazione di Centri Aggregazionali Multifunzione Giovanili che “paradossalmente” chiarisce Salvo Leotta “abbiamo, come il Santanoceto o il Collegio Pennisi, che in ossequio al suo passato, potrebbe divenire un Centro di Alta Formazione. I giovani, da questa sera, non sono più titolari di un generico futuro ma devono e possono incidere sul loro territorio”; creare un marchio di qualità esclusivo “che contraddistingua la nostra Acireale, città ”spiega Antonio Coniglio “di cui non possiamo avere nostalgia, ma che dobbiamo contribuire a creare con un nuovo progetto, un’idea alta. La nostra città vive un periodo di crisi di vivibilità, origine della crisi di sfiducia da parte dei giovani che hanno perso la grinta di scommettersi in politica. Anche se non conviene parlare di crisi, noi dobbiamo riuscire a cogliere il valore positivo di questo momento che deve essere visto come occasione, opportunità per essere protagonisti di una stagione di cambiamento.”

I lavori sono stati chiusi dall’On. Nicola D’Agostino ha evidenziato “l’importanza di una formula nuova, come quella del workshop, per riunirsi, confrontarsi e avviare un’attività produttiva coinvolgendo tutti, dal semplice cittadino ai poteri decisori della città, ma soprattutto i giovani da cui spero saremo stimolati a fare del nostro meglio. L’Acireale di ricchezza economica, sociale e culturale oggi è spenta e noi dobbiamo comprendere quale sia il percorso giusto da seguire e che premia il merito. Oggi dobbiamo puntare a cambiare il volto di Acireale e a saper usare il nostro patrimonio, ma per capire se gli acesi lo vogliono davvero realizzare ne dobbiamo parlare. Noi vogliamo il confronto e le opinioni di tutti.” Infatti i workshop sono aperti a tutti i giovani che si vogliono impegnare attivamente e a chiunque voglia offrire il proprio contributo in un clima di dialogo e pluralità di pensiero politico e di idee.

Chiara Principato