Giovani / Ecco Robin Coop, il delivery sostenibile

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Food delivery rider

Il mondo del delivery è sempre più in espansione così come l’attività del rider da parte dei giovani, con iniziative innovative e più sostenibili come quelle di ‘Robin Coop. Con il termine “rider”, si intende il fattorino addetto alla consegna a domicilio di cibo in bicicletta o motorino. Il lavoro inizia quando il rider riceve l’ordine di consegna: una notifica sullo smartphone o sul dispositivo aziendale in arrivo dalla centrale operativa, oppure direttamente una chiamata dal ristorante.

Il rider si reca verso il ristorante, prende in consegna il cibo e lo sistema nell’apposito zaino. A questo punto, è pronto per portare il pranzo o la cena al cliente finale, che aspetta la consegna a casa. Arrivato a destinazione, il rider citofona o chiama il numero del cliente e consegna il cibo. Può anche dover gestire il pagamento, se l’ordine non è già stato pagato online: incassa l’importo dovuto e dà il resto al cliente.

In Italia il settore del food delivery continua la sua corsa, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 e generando un valore di 1,5 miliardi di euro. Una spinta che oggi permette l’accesso al servizio al 68% della popolazione e che è guidata da un lato dall’evoluzione tecnologica, dall’altro dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica, durante la quale il food delivery si è dimostrato essere uno strumento essenziale tanto per le persone, quanto per la ristorazione.

Delivery / Il “rider” è un lavoro a tutti gli effetti

Lavorare come food delivery rider significa avere un’occupazione molto dinamica e flessibile ma a tratti potenzialmente stressante e in certa misura pericolosa. Bisogna muoversi in bici o in scooter in mezzo al traffico. Spesso  negli orari di punta. Garantire una consegna rapida del cibo, entro i tempi stabiliti. È quindi fondamentale avere una buona resistenza fisica ed essere disponibili alla flessibilità oraria.

In genere, i riders sono lavoratori autonomi al servizio di piattaforme online di food delivery (Just Eat, Deliveroo e Glovo ). Grazie alla app fornita dall’azienda i riders possono scegliere in autonomia quando lavorare e quante ore, in base alla propria disponibilità di tempo.

Giovani / Da Firenze ecco Robin Coop, il delivery sostenibile

Ma cosa succede se alcuni giovani vogliono creare una loro cooperativa gestita interamente dai rider stessi?. E’ il caso di un gruppo di giovani di Firenze  che hanno deciso di ‘costruire’ dal nulla una loro società chiamata ‘Robin Coop’. Il nome non è un caso, hanno preso ispirazione dal giovane Robin Hood che rubava ai ricchi per donare ai più poveri.

Loro sono Duccio, Luca, Salvatore, Nadim, Simone, Mahmad, Alessandro. Hanno tutti lavorato come rider di food delivery. Decisi di non dover più sottostare alle grandi multinazionali del delivery e di dare un contratto di lavoro dignitoso ai lavoratori. Infatti dicono:  «Vogliamo offrire salari migliori e condizioni dignitose ai lavoratori. Minori costi per i ristoratori e un servizio che sappia essere sempre puntuale, economico e rispettoso dell’ambiente. Il delivery è un mercato in enorme espansione, e non riteniamo giusto che questi profitti vadano ad arricchire paradisi fiscali esteri anziché rimanere qua, nella comunità che li genera».

Giovani Robin Coop delivery

Adesso la coop di 7 fattorini ha firmato un protocollo di intesa con il sindacato Nidil Cgil per garantire i diritti di chi è impiegato in questo servizio. I rider saranno inquadrati a tutti gli effetti come lavoratori subordinati dipendenti, con le tutele previste dai contratti nazionali di lavoro, a partire dalle paghe orarie e non più a “cottimo”, come succede invece con i big del delivery.

 Chiara Iannizzotto

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