Quale è il rapporto tra giovani e social network ad Acireale? Quali sono le diete mediatiche? Come funzionano i social network post pandemia? Quali rischi comportano e, soprattutto, cosa ne pensano i giovani? Secondo il rapporto Censis del 2021, al primo posto resta la fruizione della televisione ed al secondo posto anche la radio continua a rivelarsi all’avanguardia, nonostante il processo di ibridazione del sistema mediatico. Aumenta, infatti, l’ascolto attraverso lo smartphone con l’avvento dei podcast: un’importante novità degli ultimi anni.
Abbiamo chiesto a una trentina di giovani acesi un feedback
Tra loro sembra momentaneamente essersi arrestata l’emorragia dei quotidiani e dei libri. Infatti durante il primo lockdown circa il 40% degli intervistati si è avvicinato alla lettura grazie all’ausilio di e-book ed altri strumenti digitali. E’ proprio grazie all’impiego degli smartphone e dei social network che i consumi mediatici negli ultimi due anni sono esponenzialmente lievitati. La spesa per l’acquisto di equipaggiamento telefonico è salito al 15% tra i giovani acesi. Invece, la spesa per i libri e giornali ha subito un vero e proprio crollo ammontando al -45,9%.
Acireale / I giovani come usano i social network?
Il 90% di loro afferma che l’informazione, al tempo del COVID19 e post, è scandita dai telegiornali, che evidenziando la loro funzione aggregante hanno mantenuto la posizione di vertice tra le fonti informative. Al secondo posto c’è Facebook, utilizzato dal 35% a scopi informativi. I quotidiani nazionali e locali, invece, registrano un calo. Emerge un interessante dato: l’alba di una nuova transizione digitale. Il mettersi in rete ha consentito infatti mediante quello che in sociologia definiamo disintermediazione: la possibilità di svolgere attività quotidiane tramite internet. Anche il solo cercare informazioni su aziende, prodotti e servizi o acquisti online, infatti, ha avuto una crescita rilevante se paragonata anche solo al 2019.
Ma cosa resterà dopo questo stato di eccezione?
Per il quasi 40% degli intervistati resta forte il desiderio di app che possano permettere tramite un click di portare a termine un servizio. Ad esempio, la Pubblica Amministrazione in formato digitale in primis è considerata irrinunciabile. Seguono, per il 24% dei giovani acesi intervistati l’home delivery e il conto corrente online, come opportunità delle quali non si potrà più fare a meno. Per oltre il 30% lo smartworking, così come la DAD, sono intoccabili. Questo sancisce un divario sociale che pesa ancora molto, soprattutto qui al Sud, in particolare tra i non più giovani (32,1%).
Acireale / Ma i giovani sono davvero consapevoli dei pericoli che si celano dietro i social network?
C’è chi menziona il cyberbullismo, chi teme per la propria privacy e per la tutela dei dati personali. In molti fanno invece riferimento alla distrazione dallo studio, così come dalla quotidianità e dalla vita reale. L’indagine in questione prevedeva che i giovani coinvolti indicassero tre aspetti negativi legati ai social network. Il risultato ha senza alcun dubbio superato le aspettative, poiché circa un terzo di loro ha prontamente sottolineato la distrazione dallo studio e dal “mondo reale”. Il 29% ha invece fatto riferimento all’assenza del contatto personale e a tutte le ripercussioni negative legate alla mancanza di relazioni fisiche.
Nel 21% dei casi, invece, tra gli aspetti negativi è stata evidenziata la dimensione illusoria della rete dei propri contatti, il che causa un’errata percezione di possedere molti amici che tuttavia in realtà sono semplicemente sconosciuti. Tra le ulteriori problematiche menzionate, nel 22% degli intervistati compaiono in ogni caso anche quelle strettamente correlate alla privacy. Secondo parte degli adolescenti la violazione della privacy può influire negativamente sulla propria reputazione, in virtù della diffusione di “pettegolezzi” o materiale video e fotografico privato, senza averne richiesto il consenso al legittimo proprietario. Ma fa riflettere vedere come i social network siano in grado di modificare il comportamento dei giovani, insinuando negli stessi una sorta di dipendenza.
Che soluzioni si propongono?
Tutto sommato unanime il pensiero per cui compito delle istituzioni e della famiglia è senza alcun dubbio quello di sensibilizzare gli adolescenti, evidenziando l’importanza del vivere la propria vita in maniera reale, attribuendo la giusta importanza alla quotidianità e alle relazioni sociali, senza prendere troppo sul serio ciò che accade virtualmente.
Giorgia Fichera