Giubileo 2025 / Il vescovo Raspanti avvia l’ Anno Santo nel Santuario Madonna della Vena

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Il Vescovo Raspanti presiede l'Eucaristia

“𝐼𝑙 𝐺𝑖𝑢𝑏𝑖𝑙𝑒𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑒𝑑𝑒 𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑢𝑛𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑎 𝐶𝑟𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑔ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑎𝑙𝑜𝑔𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒, 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑖”.
L’invito del vescovo Antonino Raspanti a vivere così il Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco. La cui esortazione riecheggia, dall’apertura della Porta Santa a San Pietro, in ogni comunità umana: “Ciascuno di noi può entrare nel mistero di questo annuncio di grazia. Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza pure per te”.Giubileo 2025 santuario Vena

Inaugurato l’Anno Santo in diocesi il 29 dicembre in Cattedrale di Acireale, elette come chiese giubilari diocesane il Santuario di Santa Maria della Vena e quello di Valverde, mons. Raspanti vi ha presieduto le celebrazioni eucaristiche, rispettivamente mattutina e vespertina, il giorno di Capodanno.

Nell’auspicio, formulato dal Vescovo a motivo della loro individuazione, che “In quest’anno giubilare i santuari siano luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza”.

don La Rosa rettore santuario Vena
Don Carmelo La Rosa, rettore del Santuario della Vena

Giubileo 2025 / Parla don Carmelo La Rosa, rettore del Santuario di Vena

Abbiamo condiviso questa occasione di grazia nel millenario santuario intitolato al Sacro Fonte della Vena. Al riguardo di tale scelta così si esprime il rettore del Santuario, don Carmelo La Rosa.

“Sin dall’inizio del mio ministero a Vena mi sono riproposto di riportare il Santuario in Diocesi e la Diocesi in Santuario. La scelta del vescovo, di Vena e Valverde come sedi giubilari, va proprio in tale direzione: porre i due Santuari più antichi al centro, al cuore della diocesi. Siti in territorio diocesano ai due estremi, oriente e occidente, mi piace raffigurarli come i due polmoni della diocesi.

Nell’Anno Santo avremo la funzione di pompare ossigeno in un contesto sempre più asfittico. Un invito particolare alle persone confuse e smarrite: “andate a Maria”, la Madre accogliente che cerca e attende i figli dispersi. In Lei ritroviamo il respiro della vita perché pure oggi “in principio” di ogni storia di salvezza c’è ancora l’annuncio dell’Angelo a Maria”.

Giubileo 2025, l’omelia del vescovo nel Santuario di Vena

Alla presenza dei sacerdoti del vicariato e autorità civili, fra cui il sindaco di Piedimonte Etneo, mons. Raspanti ha presieduto il rito giubilare di benedizione dell’acqua e la celebrazione eucaristica.Il vescovo Raspanti al Sacro Fonte della Vena

La speranza cristiana, nella sua accezione cristologica e mariana, il tema centrale della sua omelia. Essa si fonda sull’incontro personale col Signore, alla cui luce rivisitare la nostra storia personale. Additandoci il Cielo, al contempo essa ci guida nella nostra responsabilità sulla terra e nella società.

L’invito alla speranza che promana dallo spirito del Giubileo ci rimanda alla pagina del Vangelo e all’annuncio di pace e riconciliazione recato dall’Angelo ai pastori e loro tramite, all’umanità intera. Essi si recano senza indugio alla grotta di Betlemme, con disponibilità immediata e incondizionata; d’esempio per il nostro percorso di ricerca personale del Signore nella mangiatoia del nostro cuore.

Senza una nostra risposta altrettanto pronta, rischiamo di restare fermi e così a mancare all’incontro. Al loro racconto, evocativo in tutti di tanto stupore, Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. Facendone memoria, vi attingeva costantemente per trarne corretti criteri di giudizio di ogni evento.

Ecco i due parametri di condotta da adottare nella nostra vita: risposta all’invito e ricerca nel cuore. Solo nell’incontro con Gesù che si manifesta nei nostri cuori possiamo trovare le ragioni della speranza. E con rinnovata energia impegnarci nella riconciliazione coi fratelli, ma ancor prima, con noi stessi.
E sin dalla Giornata della Pace, dare conto della speranza di tanti bimbi che soffrono per la guerra.Raspanti al Fonte battesimale

Giubileo 2025 / Invocata la Madonna nel Santuario di Vena

Nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il Vescovo ha concluso la sua meditazione invocando la Madonna, affinché ci aiuti a cogliere quei segnali che il Signore ci invia e che spesso per la nostra distrazione e incredulità non riusciamo a cogliere e a fare albergare nel nostro cuore.

L’insegnamento di mons. Raspanti ci riporta ad altre riflessioni dottrinali risalenti a precedenti giubilei.
Alle parole di indefettibile speranza di San Giovanni Paolo II nella bolla di indizione dell’Anno Santo del 2000 Aperite Portas Redemptori: “Il passo dei credenti verso il terzo millennio non risente affatto della stanchezza che il peso di duemila anni di storia potrebbe portare con sé. I cristiani si sentono piuttosto rinfrancati a motivo della consapevolezza di recare al mondo la luce vera, Cristo Signore”.

E ancor prima della sua ascesa al soglio pontificio, a quelle dal cardinale Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in preparazione dell’Anno Santo della Redenzione proclamato da Papa Woitila per il 1500° anniversario della morte e resurrezione del Nostro Signore: “Sarebbe uno sbaglio se si trasponesse la redenzione nel passato e si dicesse che è accaduta 1950 anni fa. Bisogna invece dire che con ciò che è accaduto allora, è stato posto in essere un presente che permane e continua a generare speranza. C’è una risposta al nostro domandare. Non siamo dimenticati. Un amore indistruttibile ci attende e ci dischiude il futuro”. Parole sempre attualissime!Raspanti al Santuario di Vena

La speranza filo conduttore

Perciò, raccomanda il Vescovo, il fondamento della fede per cui nella speranza siamo stati salvati (Rom. 8,24), filo conduttore in due millenni di soffio dello Spirito, ci rimanda all’incontro col Signore: “Gesù ci parla del Padre, come uomo e Dio, dialogando con Lui. Questa è la nostra speranza, la preghiera umana di Gesù che ci apre la via al Padre, portandoci a Lui come uomini”.

Ecco il senso paolino della Speranza, Spes contra spem, fortezza inespugnabile della fede. Da cui promana, conclude il Vescovo, lo spirito dell’Anno Santo: “Il Giubileo è l’incontro con Gesù, la nostra speranza. La speranza è uno sguardo lungo e sapiente, capace di vedere oltre con gli occhi di Cristo”.
Auspicio che accogliamo confidenti e in questa giornata di grazia estendiamo a tutti i nostri lettori.

  Giuseppe Longo