«Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza» .
Con queste parole, indirizzate in una lettera al Prefetto della Congregazione per la nuova evangelizzazione (incaricata di occuparsi della preparazione al Giubileo del 2025), Papa Francesco motiva la scelta del motto del prossimo Giubileo, che celebreremo nel 2025.
Con le stesse parole, Mons. Rino Fisichella, ha aperto i lavori della prima riunione con i referenti diocesani per il Giubileo, tenutasi lo scorso 31 marzo.
“Il motto – scrive il documento preparatorio – evoca il movimento della Chiesa che cammina in pellegrinaggio alla luce della speranza che rende possibile il futuro. Le esperienze quotidiane e internazionali sembrerebbero soffocare la possibilità di un futuro. Il Giubileo, con il suo contenuto di conversione, perdono, abbondanza, cammino e misericordia, diventa possibilità per il futuro stesso.
Giubileo 2025: guardare al futuro con speranza
La speranza è la luce che rischiara il futuro, ma non in senso ingenuamente ottimistico. Noi lo sappiamo: la speranza è Gesù Cristo, morto e risorto. Il profeta Isaia a più riprese vede la famiglia degli uomini e delle donne, figli e figlie, che tornano dalla loro dispersione, raccolti alla luce della Parola di Dio: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce» (Isaia 9,1). La luce è quella del Figlio fatto Uomo, Gesù, che con la propria Parola raccoglie ogni popolo e nazione.
È la fiamma viva di Gesù che muove i passi del cammino: «Álzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te» (Isaia, 60,1).
La speranza cristiana è dinamica e illumina il pellegrinaggio della vita, mostrando il volto dei fratelli e delle sorelle, compagni nel cammino. Non è un vagabondare da lupi solitari, ma un cammino di popolo, confidente e lieto, che si muove verso una destinazione Nuova. Il soffio dello Spirito di vita non manca di rischiarare l’alba del futuro che si appresta a sorgere. Il Padre celeste osserva con pazienza e tenerezza il pellegrinaggio dei suoi figli e spalanca loro la Via, indicando Gesù, il suo Figlio, che diventa spazio di cammino per tutti.
Quindi Giubileo è evento di tutto il Popolo Santo di Dio, in cammino, pellegrino, illuminato dalla sua sola speranza che è Cristo”.
In preparazione al Giubileo 2025
La celebrazione del Giubileo non si improvvisa, non è l’atto quasi magico o rituale dell’apertura di una porta, seppur santa. E’ un momento straordinario e qualificato della vita della Chiesa, a cui bisogna che ogni Chiesa locale si prepari con lo studio e la preghiera. Ecco perché questi due anni di preparazione ci troveranno impegnati nell’approfondimento dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II (2023) e nella preghiera (2024).
“Su proposta di Papa Francesco – continua il documento preparatorio – in preparazione al Giubileo, le Diocesi sono invitate a promuovere la centralità della preghiera individuale e comunitaria. Per questo si potrebbero proporre dei ‘pellegrinaggi di preghiera’ verso l’Anno Santo. Percorsi di scuola di orazione con tappe mensili o settimanali, presiedute dai Vescovi, in cui coinvolgere tutto il popolo di Dio”.
Entriamo già nella dimensione di chi si prepara a celebrare l’evento giubilare, apriamo il nostro cuore a questo momento forte della vita della Chiesa. E chiediamo, sin da ora, che la luce della speranza, rischiari il cammino di tutti noi, pellegrini di speranza.
Don Roberto Strano
Referente diocesano per il Giubileo