Dalla selezione di 294 bozzetti, pervenuti da 213 città e da 48 Paesi diversi, la commissione pontificia, presieduta da Monsignor Rino Fisichella ha scelto il logo del Giubileo 2025..
Il logo, opera di Giacomo Travisani, grafico pubblicitario, ora massaggiatore professionista del benessere e direttore della Evolution Academy (Puglia, Campania, Basilicata). Raffigura quattro figure stilizzate, a indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Una figura abbracciata all’altra, per richiamare la solidarietà e la fratellanza che unisce i popoli.
Il motto “Pellegrini di Speranza” “Peregrinantes in Spem” dà vita al gesto dei fedeli abbracciati alla Croce che si prolunga in basso con il simbolo dell’ancora, sul moto ondoso del mare agitato della vita. Ed è proprio l’àncora “dinamica”, rivolta verso i fedeli, segno di speranza e di fermezza che assicura il pellegrinaggio giubilare che tiene unito il popolo di Dio in cammino verso la meta comune.
Il logo ripropone le virtù teologali. La croce e l’ancora nel medesimo segno diventano sintesi dei valori della fede della speranza. Mentre la carità si legge nell’abbraccio di fratellanza tra i popoli e la simbologia dei colori: l’amore (rosso), il calore umano (arancione), la pace e l’equilibrio ( verde), la sicurezza e la protezione (blu).
Un anno di preghiera in preparazione al Giubileo 2025
Il Giubileo costituisce una tappa storica ed un segno privilegiato di preghiera e penitenza, di pellegrinaggio, di rivisitazione e incontro con i valori della cristianità.
Come ha raccomandato Papa Francesco, è necessario per il 2023 un cammino di preparazione all’evento giubilare, rivisitando i temi fondamentali delle quattro Costituzioni conciliari. Perché «la Chiesa possa respirare di nuovo del profondo e attuale insegnamento prodotto dal Vaticano II». E per il 2024 un anno di preghiera che accompagni il “cammino sinodale”.
Mons Fisichella ha sottolineato che il Giubileo «non può esimersi dall’entrare» nella cultura digitale, in cui sono immersi soprattutto i più giovani. E per questo «si dovrà consentire a milioni di utenti di diventare pellegrini anche attraverso il digitale e muoversi per i cammini cogliendo la bellezza e la sacralità del momento attraverso la ricezione di notizie che mentre consente di fare memoria di secoli di storia obbliga comunque a rimanere radicati al presente con l’impegno che questo richiede».
I grandi eventi giubilari coinvolgeranno: “famiglie, bambini, giovani, movimenti e associazioni, anziani, nonni, disabili, sport, malati e sanitari, università, mondo del lavoro.
E ancora, cori e corali, confraternite, sacerdoti, persone consacrate, cattolici orientali, catechisti, poveri, carcerati».
Il giubileo sollecita tutti, ‘Pellegrini di Speranza’, portatori di paure e di incertezze per i drammi sociali incombenti. Ma con il desiderio di ritrovare nell’abbraccio della croce la forza per continuare il cammino.
Giuseppe Adernò