Giubileo / Più di un milione di presenze a Roma per il primo mese dell’anno santo della Misericordia

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Nonostante il clima di paura dopo gli attentati di Parigi, nel primo mese del Giubileo si sono riversati a Roma più di un milione di persone. Monsignor Rino Fisichella: “Partecipazione in crescita”. Il questore Nicolò D’Angelo: “La Capitale ha risposto bene ai giorni di massina allerta e la gente non si è chiusa in casa”. Centinaia di milioni di fedeli hanno attraversato le Porte Sante di tutte le cattedrali del mondo. Il 30 gennaio la prima “udienza giubilare”. Attesa per le reliquie di Padre Pio a San Pietro. Il 10 febbraio il Papa darà il mandato ai “missionari della Misericordia”.

A un mese esatto dall’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, dopo il “prologo” nella cattedrale di vaticano-san-pietro-giubileo-755x491Bangui, il contatore del sito ufficiale ha superato il milione di presenze. “Per l’esattezza 1.025.000”, precisa monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Nonostante il clima di paura generato dagli attentati terroristici del 13 novembre e le ingenti misure di sicurezza che hanno reso – per la prima volta durante la celebrazione di in un Anno Santo – la città di Roma “militarizzata”, l’afflusso dei pellegrini si è riversato come un fiume tranquillo, a suo agio tra i propri argini, per prendere parte agli eventi giubilari che si sono svolti nelle Porte Sante che si sono aperte nelle basiliche e nei santuari romani: San Pietro (8 dicembre), San Giovanni in Laterano (13 dicembre), Santa Maria Maggiore (1° gennaio), Santuario del Divino Amore (6 gennaio), in attesa dell’apertura della Porta Santa nella basilica di San Paolo Fuori le Mura (25 gennaio). Un posto speciale, inoltre, nella mappa del primo Giubileo indetto da Papa Francesco, lo occupa la Porta Santa della Carità presso l’Ostello don Luigi Di Liegro e la Mensa san Giovanni Paolo II alla Stazione Termini. Dal 18 dicembre, le prenotazioni di singoli e gruppi hanno visto schierati in prima linea anche i bambini delle scuole, guidati dai loro insegnanti e opportunamente preparati a servire a tavola gli ospiti, perché qui il servizio è condizione indispensabile per “passare la Porta”. Al Divino Amore, il santuario mariano più antico e venerato dai romani, è ancora troppo presto per valutare se la Porta Santa aperta il giorno dell’Epifania, alla presenza di migliaia di persone, porterà un ulteriore incremento di presenze: alle Messe partecipano mediamente 200 persone al giorno, senza contare i gruppi, e le prenotazioni per il passaggio della Porta sono cominciate ora.

Nel primo Giubileo “decentrato” della storia, i numeri sono difficilmente quantificabili. Centinaia di milioni di fedeli hanno attraversato le Porte Sante delle cattedrali dei cinque continenti.

L’immagine che più di tutte, però, dà il senso più profondo del pellegrinaggio giubilare è quella dei pellegrini che a piedi, lungo un apposito percorso transennato, percorrono Via della Conciliazione diretti alla Porta Santa di San Pietro: una marcia silenziosa di preghiera che convive pacificamente con il traffico caotico delle macchine che passano lì accanto, nell’ampia porzione di strada a loro riservata.

Sul versante sicurezza, Roma ha risposto bene anche ai giorni di massima allerta. Lo si è visto già nel primo evento giubilare capitolino, l’apertura della Porta Santa l’8 dicembre a San Pietro: chi ha partecipato si è concesso di buon grado ai controlli minuziosi delle forze dell’ordine. E un primo bilancio dell’evento giubilare è stato stilato dalla Questura di Roma il 7 gennaio: a dicembre 2015, rispetto al dicembre 2014, si è rilevato un aumento del 37% dei partecipanti che hanno assistito a iniziative pubbliche. Dalle 510.996 presenze si è passati a quota 700.676, di cui 527.000 solo nell’area di san Pietro. Ad accoglierli, turisti e pellegrini hanno trovato una città con meno furti, rapine e violenze rispetto all’anno passato.

“Con l’apertura dell’anno giubilare – spiega il questore, Nicolò D’Angelo – la nostra attenzione sull’allarme terrorismo è massima. L’allerta è ogni giorno. Ma è sbagliato dire che la gente si è chiusa in casa”.     

Numeri in crescita. Su una cosa monsignor Fisichella e la pagina web dell’Agenzia della mobilità concordano: la partecipazione sarà “in crescendo”, da qui a Pasqua, grazie ad eventi di grande richiamo, come l’esposizione delle reliquie di San Pio, che per la prima volta il 3 febbraio lasceranno San Giovanni Rotondo per essere portate in processione dalla basilica di San Lorenzo al Verano a San Pietro. E il contatore ufficiale delle presenze, c’è da scommetterci, è destinato a salire. Quattro intanto gli appuntamenti in programma per questo mese di gennaio. Venerdì prossimo ci sarà la “Catechesi giubilare” che si svolgerà nella chiesa di Santo Spirito in Sassia: alle 18,30 il cardinale Walter Kasper parlerà della misericordia come risposta ai segni dei tempi. Dal 19 al 21 sarà la volta del Giubileo degli operatori dei pellegrinaggi, dei parroci, dei rettori e gli operatori dei santuari. Lunedì 25 gennaio, celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, mentre sabato 30 a San Pietro si svolgerà la prima delle udienze speciali che il Papa concederà per favorire le richieste arrivate in massa dalle diocesi. A febbraio si aprirà il capitolo Padre Pio: la prima sera le reliquie resteranno nella Basilica del Verano. Poi, il pomeriggio del 5, saranno portate in processione fino a San Pietro e sabato 6, alle 10, in piazza ci sarà l’udienza speciale di Francesco ai Gruppi di preghiera di Padre Pio. Altro appuntamento da segnare in calendario è il 10 febbraio, quando il Papa darà il “mandato” agli 800 Missionari della misericordia, ambasciatori speciali del Giubileo in tutto il mondo.

M. Michela Nicolais

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