La Guida agli Extravergini di Slow Food Italia è un indispensabile strumento per conoscere, scegliere e trovare i migliori oli della nostra penisola.
Da oltre vent’anni – si legge in una nota stampa – il volume segnala il meglio della produzione italiana di qualità. Con i sui 100 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono le aziende dall’oliveto alla bottiglia, la Guida racconta 580 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensisce 943 oli tra gli oltre mille assaggiati.
La nuova edizione si può acquistare su www.slowfoodeditore.it o scrivendo a f.baldereschi@slowfood.it.
La Guida offre la possibilità di intraprende un bellissimo viaggio nel meraviglioso mondo dell’olio e del suo paesaggio attraverso schede dettagliate e numerose indicazioni sintetizzate da simboli che ne facilitano la lettura come l’indicazione:
Novità: segnalazione nuova rispetto all’edizione 2019
Foglia verde: indica un olio certificato biologico secondo il Reg. UE 848/2018
Simbolo dei Presìdi: olio incluso nel Presidio Slow Food dell’Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici
Disegno della casa: azienda dove si può pernottare
Forchetta piatto e coltello: azienda che offre servizio di ristorazione
Carrello della spesa: azienda che vende online
La Chiocciola: simbolo assegnato alla realtà olivicola per il modo in cui interpreta valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food
Sconto -10%: indica le aziende disponibili a fare uno sconto del 10% ai soci Slow Food che presenteranno la propria tessera.
La campagna 2019-2020
Secondo i dati aggiornati a metà marzo da ISMEA ammontano a 365 mila le tonnellate di olio di oliva prodotte nell’ultima campagna 2019-2020. Un quantitativo che equivale a oltre il doppio rispetto alla terribile annata 2018. I risultati produttivi, sottolinea l’ISMEA, dividono perfettamente in due la Penisola: al Nord ci sono delle riduzioni particolarmente significative che in alcuni casi hanno portato quasi all’azzeramento dei volumi, mentre gli incrementi sono tutti concentrati nelle regioni meridionali, alcune delle quali hanno raddoppiato o triplicato gli scarsi volumi della campagna scorsa.
Le regioni del Sud Italia e delle isole
La decisa crescita della produzione di olio a livello nazionale è in grandissima parte da imputarsi alla buona annata registrata nel Sud e nelle Isole. Dopo la situazione critica dello scorso anno, a trainare, quindi, la ripresa dell’olivicoltura italiana sono soprattutto le Regioni del Sud.
La ripresa produttiva parte essenzialmente dalla Puglia che rappresenta la regione più significativa in termini di volumi. Importante è la crescita di Calabria e Basilica.
Andamento produttivo positivo in termini quantitativi e qualitativi, grazie ad una buona allegagione e ai quasi inesistenti attacchi di mosca.
Di contro, il lungo periodo di siccità a fine estate ha disidratato eccessivamente le olive in alcuni areali. Infatti, per i territori dove si è dovuto aspettare novembre per la raccolta, le piogge hanno portato beneficio nelle produzioni.
Nel complesso gli oli riflettono l’annata in maniera importante: meno aggressivi degli anni precedenti e molto equilibrati. Ottima la qualità, rispetto agli altri anni, e pochissimi oli difettati. La maggior parte degli oli dell’annata ha raggiunto all’assaggio buone performance.
La buona annata e la qualità degli oli prodotti è raccontata nelle schede e ben sintetizzata dagli ambiti riconoscimenti della Guida agli Extravergini 2020.
I riconoscimenti assegnati
Si inizia con il premio Grande Olio Slow riconosciuto all’olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territorio di appartenenza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili:
Campania
Il Corridore di Antico Podere Matesino, Alife (Ce)
Cru Orrico de Il Cappero, Anacapri (Na)
Ortice di Monserrato 1973, Benevento
Gocce di Natura – Ortice dell’Azienda Agricola D’Assisi, Casalduni (Bn)
Papillo Polid’Oro – Ortice di Silvia Bollecchino, San Giorgio la Molara (Bn)
Raro di Madonna dell’Olivo, Serre (Sa)
Rupe di Pietrabianca, Casal Velino (Sa)
Regio di Fontana Madonna, Frigento (Av)
Coevo Gran Cru di Case d’Alto, Grottaminarda (Av)
Verde Irpino della Tenuta Di Minico, Melito Irpino (Av)
Puglia
Cima di Mola di Intini, Alberobello (Ba)
Coratina di Franco Cuonzo, Bitonto (Ba)
L’olio di Felice Garibaldi di De Carlo, Bitritto (Ba)
Evo Le 4 Contrade de Le 4 Contrade, Andria
Coratina di Adriatica Vivai, Fasano (Br)
Basilicata
Evo Asso di Ulivo dell’Azienda Asso di Ulivo, Acerenza (Pz)
Cenzino – Ogliarola del Bradano di Vincenzo Marvulli, Matera
Effluvio di Filomena Carriero, Montescaglioso (Mt)
Calabria
Orolio l’Extravergine di Fratelli Renzo, Corigliano Rossano (Cs)
Dolciterre – Ottobratica delle Sorelle Garzo, Seminara (Rc)
Evo Torchia Oleificio Federico Torchia, Tiriolo (Cz)
Sicilia
Carbonia – Giarraffa di Salamone, Agrigento
Bell’Omio e Nettaribleo Dop Monti Iblei di Agrestis, Buccheri (Sr)
Cherubino Nocellara Etnea Igp Sicilia e Cherubino Tonda Iblea Igp Sicilia di Terraliva, Buccheri (Sr)
Le Case di Lavinia e Le Terre di Vito di Vernera, Buccheri (Sr)
Villa Zottopera di Giuseppe Rosso, Ragusa
Primo di Frantoi Cutrera, Chiaramonte Gulfi (Rg)
Carolea della Tenuta Bastonaca, Vittoria (Rg)
6 File Grand Cru – Nocellara del Belice e Gigante Dop Valli Trapanesi di Baglio Ingardia, Paceco (Tp)
Dop Valli Trapanesi di Titone, Trapani
Sardegna
Sa Mola di Maria Laura Bardeglinu, Oliena (Nu)
Lunavera – Bosana di Sebastiano Fadda, Oliena (Nu)
Monte Margiani di Gianfranco Deidda, Villacidro (Ca)
Evo Masoni Becciu e Ispiritu Sardu di Masoni Becciu, Villacidro (Ca)
Un altro riconoscimento ambito è quello di Grande Olio attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar assegnato a:
Campania
Riserva della Fattoria Ambrosio, Castelnuovo Cilento (Sa)
Aulì di Angelo Barbieri, Paternopoli (Av)
Fruttato Intenso dell’Oleificio Fam, Venticano (Av)
Puglia
Affiorato di Intini, Alberobello (Ba)
Coratina di Maselli, Alberobello (Ba)
Cima di Bitonto di Amore Coltivato, Bitonto (Ba)
Tenuta Torre di Mossa di De Carlo, Bitritto (Ba)
Coratina di Masseria Faraona, Corato (Ba)
Ogliarola di Ortoplant, Giovinazzo (Ba)
Gli abbinabili – Coratina di Antonio Raguso, Gravina in Puglia (Ba)
Mimì – Ogliarola di Donato Conserva, Modugno (Ba)
Coppadoro di Giuseppe Ciccolella, Molfetta (Ba)
Evo Spaccavento di Spaccavento, Molfetta (Ba)
Infiore Riserva di Tommaso Fiore, Terlizzi (Ba)
Carrillo – Peranzana di Corleto, Ascoli Satriano (Fg)
Gran Cru – Coratina di Galantino, Bisceglie (Bt)
Giacomì della Masseria Pezze Galere, Fasano (Br)
Arciprete di Stasi, Torre Santa Susanna (Br)
Coratina di D’Erchie, Montemesola (Ta)
Gran Riserva di Congedi, Ugento (Le)
Calabria
Orolio Limited Edition dei Fratelli Renzo, Corigliano Rossano (Cs)
Dolciterre Rosì delle Sorelle Garzo, Seminara (Rc)
La Badessa di Barranca, Siderno (Rc)
Sicilia
Evo Cunzatillu di Cunzatillu, Cassaro (Sr)
Moresca del Frantoio Galioto, Ferla (Sr)
Igp Sicilia di Val Paradiso, Favara (Ag)
Cerasuola e Nocellara di Mandranova, Palma di Montechiaro (Ag)
Tesoro di Disisa, Palermo
Don Peppino Igp Sicilia di Sikulus, Santa Maria di Licodia (Ct)
Sardegna
Bosana Fruttato Verde dell’Accademia Olearia, Alghero (Ss)
San Giuliano – Bosana e San Giuliano Primèr di Domenico Manca, Alghero (Ss)
Bosana e Semidana di Corte Olìas, Escolca (Ca)
Solianu di Giuseppe Gabbas, Nuoro
Soliana di Su Hastannagliu, Oliena (Nu)
Gariga Ramine di Su Molìnu, Ottana (Nu)
S’Ard – Semidana di Franco Ledda, Oristano
Invece la nostra Chiocciola è stata assegnata in:
Campania a Maria Ianniciello di Grottaminarda (Av) e a Terre di Molinara di Molinara (Bn)
Puglia a Intini di Alberobello (Ba)e a De Carlo di Bitritto (Ba)
Sicilia a Terraliva di Buccheri (Sr), a Vernera di Buccheri (Sr) e a Titone di Trapani
Sardegna a Masoni Becciu di Villacidro (Ca)
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