I 100 anni di Lina Pennisi, fondatrice della Fidapa acese

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Si sono date appuntamento nell’ottocentesco castello Scammacca, il giorno 11 novembre, le ex presidenti della sezione acese della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), ma non per festeggiare il Santo protettore dei pellegrini, bensì per stringersi tutte attorno alla loro fondatrice e prima presidente, Lina Arcidiacono Pennisi, che ha raggiunto l’invidiabile traguardo dei 100 anni di vita. 100 anni ben portati, 100 anni di vita intensissima, buona parte dei quali dedicati ad attività di volontariato e di servizio.

La signora Lina Arcidiacono, vedova del barone Agostino Pennisi di Floristella, aveva pure una sorella gemella, Antonia, che l’ha lasciata qualche anno fa e con la quale costituiva la coppia di gemelle viventi più anziane d’Italia (guai a dire “vecchie” perché la signora Lina s’arrabbia). Nel corso della sua lunga vita la signora Lina ha lavorato con la Croce Rossa Italiana (di cui il marito è stato presidente provinciale per vent’anni), ha fondato la sezione acese dell’Unitalsi (recandosi una cinquantina di volte a Lourdes, sempre con il fedele marito), è stata pure consigliere comunale, negli anni ’70. Ed è stata, nel 1976, la fondatrice della Fidapa, della cui sezione acese è stata pure la prima presidente. Per questo tutte (o quasi) coloro che nel corso degli ultimi 35 anni si sono succedute in questa carica, guidate dall’attuale presidente prof.ssa Pina Consoli, hanno voluto festeggiare il traguardo dei 100 anni di vita raggiunto dalla loro prima socia, davanti ad una grande torta su cui spiccava il numero 100 sormontato dalle candeline.

La signora Lina le ha accolte con gioia e cordialità, secondo il suo usuale stile di signorilità e di amabilità che l’ha sempre contraddistinta. Parla sempre con piacere di tutte le sue molteplici attività ed esperienze, che fino a qualche anno fa le riempivano ancora totalmente la vita, a cominciare proprio dalla Fidapa, un service club che fin dalla sua fondazione (nel 1929 a Roma per iniziativa della statunitense Lena Madesin Philips) si è sempre impegnato per la valorizzazione e l’emancipazione delle donne. Da quando il marito Agostino e la sorella gemella Antonia sono morti, la signora Lina è rimasta sola nel grande castello circondato dall’ampio parco in cui risiede, ma è assistita amorevolmente dal personale di servizio e dai tanti nipoti, dal momento che non ha avuto figli (è questo il suo maggior cruccio). Inoltre le sue giornate sono animate dai tantissimi amici che nella sua lunga vita ha avuto modo di conoscere e che non mancano di andare sempre a trovarla.

Nino De Maria

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