70 foto, una per ogni anno, che raccontano la storia dell’Italia e del mondo. Sono gli auguri che la più grande e antica agenzia di informazione italiana fa a se stessa, per celebrare le sue prime 70 candeline sulla torta.
La cronaca si incrocia sempre con la storia, anche con quella con la ‘S’ maiuscola. “Dall’Europa della Liberazione a quella che riempie Parigi al grido social #jesuischarlie”, la riassume il take che oggi campeggia sull’home page dell’Ansa. La modernità, o meglio la post modernità, che omaggia la riproduzione fotostatica del primo dispaccio, datato 15 gennaio 1945.
In uno scenario informativo che in pochi decenni è passato dalle macchina per scrivere ai “tweet”, dalle telescriventi ai social network, provocando una vera e propria rivoluzione – non solo digitale – c’è ancora bisogno di uomini e donne che, come i giornalisti dell’Ansa, facciano il mestiere di “scalpellini della notizia”, senza i quali non è possibile costruire le cattedrali dell’informazione. Neanche quelle telematiche, che a volte rischiano di trasformarsi in Moloch onnivori. Divoratori di tutto, prima di ogni cosa di ciò che nel lavoro si definisce il “fattore umano” e che per i giornalisti si traduce nella capacità di dare notizie, come diceva Kapuscinski, consumando le suole delle scarpe.
Nel Dna di un’agenzia di informazione, come recita il take augurale di oggi, c’è “il dovere di dare tutte le notizie e di essere tempestivi, accurati, imparziali. Tutto il resto nell’informazione corre veloce e impone di rinnovarsi sempre”. L’Ansa, come le altre agenzie, ha il privilegio – oggi sempre più raro – di poter fare ancora un lavoro di prima mano: di essere, anche per i colleghi, “fonti delle fonti”, presidio di un modo artigianale di esercitare il nostro mestiere che non tramonterà mai e mai potrà esser travolto da nessuna innovazione tecnologica. Perché ha a che fare con l’uomo stesso, con la sua curiosità nei confronti della realtà e la sua voglia di decifrarla, all’interno di un dialogo plurale con i suoi compagni di strada che parta dalla ricerca di senso.
Il nostro augurio, oggi, si riassume nei tre imperativi scelti dall’Ansa per festeggiare questo compleanno speciale: “Guardare sempre avanti, esercitare il diritto di critica e non smettere mai di fare il nostro mestiere con passione”. Allora auguri all’Ansa, buon vento e buon cammino. I 70 anni, oggi, sono l’età della maturità… guai ad usare la parola vecchiaia! Ad maiora.