Incontrarsi con il prof. Gaetano Maurizio Pantano a Montalbano Elicona, nel messinese, è un’esperienza straordinaria: nel gennaio 1981 informa la Soprintendenza delle Antichità della Sicilia Orientale della scoperta di “cubburi”, costruzioni circolari in pietra arenaria, ad uso di uomini preistorici; megaliti nelle località di Argimusco, Rocche Incavalcate, a sud di Montalbano, 1.150 metri sul livello del mare. Rilevante il suo stupore in ordine al Creato e ai suoi fenomeni astronomici.
– Ad opera di quali popoli si verificò la suddivisione del tempo? Quale astronomo s’interessò di megaliti, ovvero rocce grandiose, sparse in Europa, risalenti perfino al 6.000 a.C.?
“Per la settimana bisogna rifarsi agli Arabi; per il giorno di 24 ore agli Egizi; per l’ora di 60 minuti ai Babilonesi. Papa Gregorio XIII nel 1582 perfezionò il calendario, un po’ sfasato rispetto all’anno solare. Nel 1960, Hawkins, con calcolatori elettronici, elaborò un sistema scientifico ai fini di rilevare studi astronomici antichi, tramite megaliti, simboli di divinità e dolmen, costruzioni tombali, anche per defunti illustri. Noti i templi di Stonehenge”.– Come riuscì nell’impresa di scopritore dei megaliti dei Nebrodi, confinanti a Est coi Peloritani? Meraviglioso il panorama: a Sud, la vista dell’Etna; a Nord, le Isole Eolie.
“L’amore per l’esplorazione della mia terra nativa mi ha riservato tali sorprese. Quale appassionato di storia antica e di storia dell’arte, ho studiato molto i megaliti, il loro mondo archeologico e geologico. Dopo aver constatato presenze di alcuni elementi indicativi di megalitismo sui Nebrodi – quali i “menhir”, relativi a nascita e procreazione – ne ho iniziato lo studio con impegno per 10 anni. Osservavo il sorgere del sole nel solstizio d’estate del 21 giugno, quando la gente viene su, per goderne lo spettacolo: partito da un assunto di base, deduco che non può essere nulla di casuale quel sistema di rocce, data la coincidenza con gli allineamenti dei raggi del sole sui due “menhir” simboli della procreazione. Nasce il sole come nasce la vita di un uomo. Dal 1970 sulla stampa, specie la “Gazzetta del Sud”, parlo di questi ritrovamenti. Degli anni 1980-94 il mio libro ‘Megaliti di Sicilia’, con documentazioni fotografiche”.
Quale civiltà fiorì in questo territorio?
“I Dori fondarono nel V secolo a. C. Tindari, sede del santuario della Madonna Nera: a causa di un movimento tettonico, buona parte della città, agli inizi del I secolo d.C., sprofondò nel mare. Attraverso il parco archeologico megalitico, che spero presto diventi realtà storico-legale, passava la strada interna che la congiungeva con Taormina”.
Anna Bella