Quest’anno a Maletto avrà luogo sabato 15 e domenica 16 giugno la Sagra della fragola. Per parlare di questo avvenimento, che ogni anno richiama alcune decine di migliaia di turisti provenienti dall’intera Sicilia, abbiamo intervistato il sindaco uscente Giuseppe De Luca.
– In cosa consiste la Sagra? Quali sono i momenti più salienti?
“Qualla della fragola di maletto è, come ogni sagra, una vera e propria occasione per il paese di pubblicizzare sé stesso e il prodotto di cui vanta la produzione. La fragola di Maletto, per le sue caratteristiche organolettiche, per il sapore, il profumo e soprattutto il gusto è un frutto unico. Una serie di condizioni climatiche e geografiche particolari rendono il nostro territorio adatto alla coltivazione della fragola. Per tutta la durata della Sagra sono offerti assaggi di prodotti derivanti dalla lavorazione delle fragole: l’arancino, il risotto per poi arrivare al momento culminante con la torta alle fragole. Questa pesa circa tremila chili, è preparata preparata e finanziata interamente dalle pasticcerie del luogo”.
– A cosa si riferisce quando parla della possibilità del paese di farsi pubblicità?
“Maletto è una piccola cittadina etnea posta vicino ai Nebrodi. La Sagra vuole anche essere un’occasione per mostrare ai turisti il nostro paese, posto tra l’Etna e, appunto, i Nebrodi. Le associazioni locali, tra cui la Pro Loco, organizzano per i turisti diversi tour del paese e delle zone limitrofe”.
– Ha avuto considerevoli ripercussioni positive questa iniziativa?
“Sicuramente, in ciascuna delle due giornate della sagra abbiamo una partecipazione di circa 40.000 persone. Se l’evento richiama, dunque, tanta gente questo è già di per sé un successo. Ma il vero successo sta naturalmente nelle ripercussioni che la Sagra ha sulle richieste di mercato”.
– La fragola di Maletto ha ottenuto qualche “riconoscimento”? Intendiamo dire: è protetta da qualche marchio che la distingue dalle altre?
“Sì, certo ha il marchio DE.CO. denominazione di origine comunale che è un primo passaggio verso il conferimento del marchio Dop. Come è noto, il Dop avvalorerebbe il fatto che la produzione della fragola non può avere eguali nel mondo per via del legame indissolubile con l’ambiente geografico di produzione e con l’abilità degli agricoltori”.
Annamaria Distefano
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