Il vicecommissario del padiglione della Santa Sede, Luciano Gualzetti: “La Santa Sede e la Caritas daranno spazio alla solidarietà testimoniata in ogni continente”. Il 19 maggio la conferenza – “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti” – concluderà la campagna mondiale per il diritto al cibo e all’acqua. E poi l’11 giugno, il “national day” della Santa sede, alla presenza del cardinale Gianfranco Ravasi
Expo non può essere solo una fiera commerciale: è stato ripetuto più volte. Eppure l’Esposizione universale ha sempre avuto una forte connotazione economica. Cosa c’è di diverso questa volta?
“Nelle intenzioni dei promotori il tema dell’esposizione affronta aspetti essenziali per l’umanità e la sua stessa sopravvivenza. Le ultime edizioni si sono occupate, ad esempio, della risorsa-acqua oppure della vivibilità urbana. Così Expo 2015 offre una piattaforma d’incontro e di confronto su scala globale sull’alimentazione e la nutrizione. La Chiesa ha colto il valore strategico dell’argomento, che di fatto chiama in causa innumerevoli altri aspetti, come il diritto al cibo e all’acqua, la lotta alla fame e alla povertà, l’equa distribuzione delle risorse, la giustizia sociale, lo sradicamento di alcune fra le cause remote della guerra, delle migrazioni, del cambiamento climatico… Con lo stile del dialogo, che appartiene alla Chiesa, sarà una presenza intesa a portare una parola originale su questi aspetti, che ovviamente nasce dalla visione evangelica del mondo e della vita”.
Il tema generale dell’esposizione sollecita serie valutazioni sul problema della fame, sull’utilizzo responsabile delle risorse del pianeta, sul rispetto per l’ambiente e i corretti stili di vita… Expo2015 sarà ricordato anche per avere riproposto al centro dell’agenda politica il tema della solidarietà?
“La Santa Sede e la Caritas vorrebbero portare a Milano le voci dei territori, le tante esperienze di servizio accanto alla gente, la solidarietà testimoniata in ogni continente. C’è l’opportunità di far risuonare le attese degli 800 milioni di poveri di tutto il mondo, che vivono ai margini di questa nostra epoca sia nei Paesi in via di sviluppo ma anche nelle nazioni ricche, fino all’Europa e all’Italia. Si potranno segnalare, ad esempio, i fenomeni di accaparramento delle terre che impoveriscono i contadini di Africa e America latina; le guerre per l’acqua in svariate regioni asiatiche e africane. Ma occorre anche denunciare, e cercare rimedio, all’enorme spreco di cibo che si verifica quotidianamente in Occidente: basti pensare che un terzo degli alimenti che vengono messi sul mercato finisce nella spazzatura. In questo senso sì, possiamo dire che il termine solidarietà deve essere rimesso al centro dell’agenda politica internazionale. Come dice Papa Francesco, bisogna cercare e rimuovere le cause della povertà, individuando responsabilità, risposte percorribili, azioni concrete. Expo può costituire un momento significativo in questa direzione”.Il 19 maggio è fissata una giornata promossa da Caritas Internationalis sul diritto al cibo e alla sicurezza alimentare…
“Si tratta di un grande evento che avrà un prologo la sera prima in piazza del Duomo a Milano, coinvolgendo le parrocchie e l’associazionismo. Poi, il 19 maggio, sarà la volta di una conferenza – ‘Una sola famiglia umana. Cibo per tutti’ – che concluderà la campagna mondiale per il diritto al cibo e all’acqua sostenuta dalla Caritas. I direttori delle Caritas nazionali di tutto il mondo racconteranno quanto hanno fatto nel proprio Paese su questo versante. Ci sono esperienze diversissime, che toccano l’educazione alla sobrietà, la revisione degli stili di vita personali, il consumo critico, la cooperazione, la microagricoltura e l’agricoltura familiare, l’acceso al lavoro per le donne, lo stop agli agrocarburanti, la restituzione delle terre ai contadini. Ricordo inoltre che, tra le decine di iniziative che saranno promosse nei prossimi mesi, figura, l’11 giugno, il ‘national day’ della Santa sede, alla presenza del cardinale Gianfranco Ravasi, commissario generale della Santa Sede all’Expo. Sarà una giornata di confronto a carattere antropologico sul tema di Expo e prevede anche un ‘Cortile dei gentili’, evento sul dialogo tra credenti e non credenti”.
Cosa rimarrà di questa edizione della manifestazione? Si sta già guardando oltre l’Expo? Si parla di una Carta di Milano…
“La Carta di Milano è una iniziativa del Governo italiano che si rivolge agli Stati con l’intento di promuovere il diritto al cibo. Sarà presentata poi alle Nazioni Unite, quasi a costituire una eredità immateriale di Expo Milano. Per tutte le informazioni su Expo e sulla presenza ecclesiale mi permetto infine di rimandare al sito internet www.expoholysee.org”.