Salute / Il fenomeno degli Hikikomori tra gli adolescenti

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hikikomori adolescenti

Il fenomeno degli Hikikomori, purtroppo poco noto, si è ormai diffuso tra gli adolescenti in svariate parti del mondo, tra cui l’Italia. E nonostante sia conosciuto da meno di un decennio, ha già intaccato la vita sociale di almeno centomila dei nostri giovani.

Cos’è il fenomeno degli Hikikomori?

Il fenomeno nasce in Giappone, con il nome adottato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, di “Hikikomori”, la cui traduzione giapponese è “stare in disparte” o “staccarsi”. Infatti, una persona vittima di questo fenomeno sceglie volontariamente di scappare fisicamente dalla propria vita sociale. Di isolarsi nella propria camera, interrompendo ogni rapporto col mondo esterno. Sceglie, smettendo di interagire persino con amici e familiari, di passare sempre più tempo online.

Tale fenomeno è considerato un meccanismo di difesa, messo in atto dall’individuo come reazione alle eccessive pressioni sociali tipiche delle società capitalistiche economicamente più sviluppate. Questa scelta è causata da diversi fattori personali e sociali. Il più comune fra questi è proprio la pressione della società verso l’autorealizzazione e il successo personale. Ma, tra le altre cause, potrebbero esserci anche difficoltà scolastiche e l’aver subito atti di bullismo.

Hikikomori adolescenti

Il percorso terapeutico può durare da pochi mesi a diversi anni. Consiste nel trattare la condizione come un disturbo mentale, con sedute di psicoterapia e assunzione di psicofarmaci. Si tratta in ogni caso di un problema di socializzazione, per cui sarebbe necessario invece stabilire un contatto con i soggetti colpiti e cercare di recuperarne la capacità di interagire.

Il fenomeno Hikikomori in Italia tra gli adolescenti

In Italia la maggior parte dei casi è costituita da ragazzi tra i 15 e i 25 anni, ma non mancano casi di maggiore o minore età. Questi individui spesso provengono da famiglie benestanti, in molti casi con genitori separati, e sono spesso figli unici. A causa dell’aumento dei casi in Italia, nel giugno del 2017 venne ufficialmente costituita l’Associazione “Hikikomori Italia Genitori”. Oggi è coordinata da Marcella Greco, aperta a tutti i genitori e parenti di ragazzi con problemi di isolamento sociale. L’obiettivo comune è quello di sensibilizzare le istituzioni nei confronti della salute mentale, ottenendo maggiori diritti e servizi a favore degli individui affetti da questo disturbo.

Hikikomori adolescenti

Adolescenti / Il fenomeno Hikikomori in Sicilia

Il fenomeno è presente in Sicilia da circa otto anni. In aiuto dei ragazzi che ne sono affetti, è stato recentemente firmato dalla presidentessa dell’associazione, Hikikomori Italia Genitori, Elena Maria Chiesa Carolei, un importante protocollo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia. Questo, affinché si fondi un patto di solidarietà tra la scuola e le famiglie per la conoscenza, l’individuazione, la gestione e la sensibilizzazione sul fenomeno.

Tra gli elementi previsti dal protocollo che andranno incontro alle necessità delle famiglie dei ragazzi Hikikomori, l’attivazione di didattiche specifiche come la DAD. Ma anche di sportelli di ascolto per studenti e genitori e dell’istituzione di una formazione di docenti e azioni verso la sensibilizzazione sul fenomeno. Tra le iniziative ci sarà anche uno spettacolo intitolato “C’è nessuno” scritto e interpretato da Gioacchino Cappelli, egli stesso “Hikikomori risolto”, organizzato dalla coordinatrice dell’associazione siciliana, Marcella Greco e dalla psicologa Emanuela Tornabene, che andrà in scena il 16 maggio, al Teatro Politeama di Palermo.

assessorato alla salute

Gaia Lo Presti

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