Alcune persone provano una certa repulsione per la matematica ritenendola una scienza arida, difficile, rigida, chiusa, e nello stesso tempo al solo parlarne ne avvertono ansia, angoscia, uno stato di disagio. Altre invece mostrano una certa inclinazione, e tra queste molte amano dedicarsi e confrontarsi nella risoluzione di “giochi e rompicapi matematici” interessanti, suggestivi, che si presentano con un enunciato divertente e intrigante, apparentemente molto complicati, mentre in realtà essi sono più semplici di quanto si potesse prevedere . Per pervenire alla loro soluzione, che spesso sorprende per la sua semplicità, eleganza e per il modo di divertire e distrarre, non sono necessari la conoscenza di formule difficili da ricordare e/o teoremi particolarmente impegnativi ma solo intuizione, fantasia e un ragionare diverso dagli schemi abitudinari. E’ proprio sui “Giochi e rompicapi matematici” che, recentemente, il prof. Angelo Lizzio, docente di Geometria presso l’Università di Catania, nell’ambito delle attività promosse dalla sezione acese dell’Archeoclub d’Italia, presieduta dal capitano Mario Abbotto, ha intrattenuto un attento e qualificato uditorio presso la biblioteca della scuola media “Galileo Galilei” di Acireale.
Il relatore, nell’esaminare alcune fra le numerose raccolte di giochi e rompicapi matematici pervenuteci grazie a molte personalità scientifiche e matematiche (vedi: Lagrange, Eulero, Cartesio, Pascal, Fermat, Fibonacci, Alcuino, Diofanto, Archimede…), ha mostrato come i “passatempi matematici” oltre a costituire un momento di divertimento e relax, sono stati una potente fonte di ispirazione che ha determinato il progredire della matematica e della scienza in generale. In particolare sono stati presentati i rompicapi studiati da Eulero (1707-1783), uno dei più grandi matematici del 18° secolo, che tanta parte hanno avuto nello sviluppo della matematica: il “problema dei ponti di Konisberg” e il “problema dei 36 ufficiali
Lo studio del primo ha portato alla nascita della teoria dei grafi che recentemente ha assunto fisionomia e caratteristiche proprie; mentre lo studio del secondo ha portato alla nascita e allo sviluppo di particolari teorie combinatore che oggi sono utilizzate nella progettazione di esperimenti biologici e medici nonché in ricerche di mercato. L’oratore ha concluso citando quanto asserito da Italo Calvino in Collezioni di sabbia, (Garzanti Milano, 1984, pag.129): “Molte volte l’impegno che gli uomini mettono in attività che sembrano assolutamente gratuite,senz’altro fine che il divertimento o la soddisfazione di risolvere un problema difficile, si rivela essenziale in un ambito che nessuno aveva previsto, con conseguenze che portano lontano. Questo è vero per la scienza e la tecnologia. Il gioco è sempre stato il motore della cultura”.