Il Meic di Acireale dedica un convegno al prof. Mario Cortellese

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La prof.ssa Marinella Sciuto,      presidente del Meic di Acireale

 

La Giornata acese del Movimento ecclesiale d’impegno culturale nel mese di luglio, nell’Oasi di Aci Sant’Antonio, è stata un’esperienza di notevole spessore, – presenti il presidente dell’Azione Cattolica, dott. Ninni Salerno e l’assistente del gruppo, don Sebastiano Raciti, che ha celebrato la santa Messa, – sia per la circostanziata relazione della presidente, prof.ssa Marinella Sciuto, sul cammino del gruppo nel presente anno, con l’appassionata rievocazione del convegno di maggio a Rocca di Papa e contemporaneamente dell’udienza papale, sia per l’apporto di pensiero di soci circa il 50° di apertura del Concilio Vaticano II.

Pongo alla presidente la questione del vivere questo evento e come far partecipare, in chiave socio-politica, la città di Acireale.

Il prof. Mario Cortellese       (1913-2010)

“Le linee programmatiche nazionali 2011-2014 mirano a mettere in piena luce la svolta epocale di questo Concilio, che tende a riconoscere il ruolo di corresponsabilità dei laici nella vita della Chiesa, concepita come ‘popolo di Dio’, secondo la Costituzione conciliare ‘Lumen gentium’ . Da tenere sempre presenti gli orientamenti del progetto Camaldoli, ovvero riesaminare la problematica del nostro vissuto attraverso il lavoro del gruppo. Vivere lo spirito del Concilio è essenziale: il Meic di Acireale propone per i giorni 19-20 ottobre un convegno su un laico cristiano, quale fu il prof. Mario Cortellese, antesignano delle nuove intuizioni del Concilio. Il dialogo con le altre realtà ecclesiali e non sarà alla base della ricerca del bene comune.”

Sulla stessa linea d’onda è il prof. Giuseppe Rossi, che sta curando l’organizzazione del detto convegno; con chiarezza illustra il ruolo del Meic nell’Ufficio per la pastorale della cultura. Sull’impegno socio-politico s’intersecano i vari punti di vista dei soci.

Le ponderate riflessioni sui capitoli 1-2 del Libro di Qoélet, a cura di mons. Sebastiano Raciti, danno una dimensione spirituale, calata nell’attualità del momento storico, all’assemblea, che concorda sulle potenzialità della parola biblica.

                                                                                                           Anna Bella