Il punto sulla complessa situazione delle Terme di Acireale

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Le Terme di Acireale

Ritarda la pubblicazione del bando per la privatizzazione delle Terme di Acireale. L’ex assessore Armao, sul finire del mandato e in piena campagna elettorale, a metà ottobre aveva annunciato ai sindaci di Sciacca e di Acireale che le procedure per la selezione delle manifestazioni di interesse per gli stabilimenti termali delle due città sarebbero state presto pubblicate in Gazzetta Ufficiale.

Le Terme di Acireale
Le Terme di Acireale

I sindaci delle due città, a diverso grado coinvolti nella redazione del testo del bando, ci avevano creduto; in particolare ci aveva creduto Nino Garozzo, il primo cittadino di Acireale, ritornato gongolante da Palermo con la notizia che i rilievi (ma quali rilievi?) avanzati dalla delegazione acese  – il sindaco, il presidente del consiglio Toruccio Di Maria e il consigliere Antonio Riolo – erano stati accolti dall’advisor Sviluppo Italia Sicilia. Più determinato del suo collega acese, da pochi mesi primo cittadino, il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola ha fatto pressing più incisivo sulla Regione, ha coinvolto il Forum cittadino nel dibattito sul futuro del termalismo, ha ottenuto dal nuovo Governo Crocetta quanto meno la pubblicità formale del bando sul sito dell’Assessore all’Economia e adesso, dal sito web del Comune, si è impegnato a dare la massima pubblicità al bando stesso per acquisire la disponibilità di investitori privati.

Il Sindaco di Acireale, invece, si limita a scrivere. Lo ha fatto, almeno così dice, a fine novembre, senza avere ricevuto ancora risposta dalle istituzioni regionali, quelle stesse che, quando era Lombardo presidente della Regione, il primo cittadino acese si era limitato a contattare con sufficienza, senza alcun interesse, inviando qualche missiva e attendendo le risposte degli uffici che o non sono mai arrivate o, quando pervenute, sono giunte in ritardo.

Nei giorni scorsi, di fronte alla legittima preoccupazione espressa da Giuseppe Contarino sulle sorti del bando che tarda a venire, il Sindaco Garozzo si è inalberato, ha ricostruito la vicenda fatta di viaggi a Palermo e di carte redatte dallo scranno; si è limitato a ribadire che esiste una unanime volontà della città (ma quale città?) che si è già espressa sulla vicenda; continua a prospettare il rischio di una speculazione sul complesso immobiliare che ospitava l’albergo Excelsior Palace e il centro polifunzionale mai entrato in funzione. Sollecitato diverse volte dal Forum permanente del Lions, ultimamente per ben due volte pure dal Presidente Rosario Musmeci, Nino Garozzo si è solo limitato a scrivere. Lettere agli interessati, missive alla Regione, comunicati stampa.

Senza mai entrare nel merito di una vicenda che, sarà pur vero, per un buon novanta per cento è di competenza regionale ma che, per il restante dieci per cento, avrebbe meritato un’azione più incisiva, forte politicamente, intelligente ed avveduta di un Sindaco, in passato commissario delle Terme di Acireale, che dovrebbe tenerci veramente alla città che ha governato per dieci anni.  Ma forse è chiedergli troppo.

Saro Faraci

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