Il programma degli annuali festeggiamenti che, in onore di Santa Venera vergine e martire, si sono svolti presso la Basilica Cattedrale acese, ha visto, come di consueto, l’alternarsi di momenti liturgici con attività collaterali. Tra queste ultime, un momento a carattere culturale è stato la presentazione del libro Il riposo nella fatica, curato dal nostro vescovo, mons. Antonino Raspanti (edizioni Il Pozzo di Giacobbe). Primo di una nuova collana, intitolata ‘semi…nando’ e curata dallo stesso mons. Raspanti, il testo, il cui titolo è tratto dalla ‘Sequenza’ che la Chiesa proclama prima della pericope evangelica nel giorno di Pentecoste, a conclusione del Tempo liturgico di Pasqua, si presenta sotto forma di agile volumetto, in formato tascabile, proponendosi di offrire delle brevi riflessioni sul dialogo tra uomo e Dio.
La presentazione del testo è stata affidata all’Abate dom Ildebrando Scicolone, docente di Liturgia al Pontificio Ateneo ‘Sant’Anselmo’ di Roma, introdotto dall’arciprete-parroco della Cattedrale, nonché cappellano della ‘Reale Cappella Santa Venera’, can. Roberto Strano, alla presenza di mons. Raspanti, del Vicario generale della diocesi, mons. Guglielmo Giombanco, nonché del Vescovo emerito mons. Pio Vittorio Vigo. Dom Scicolone ha riferito sul tema della fedeltà che a Dio si deve senza tentennamento alcuno e senza la paura che, verso l’assunzione di impegni e responsabilità, caratterizza in maniera particolare il mondo giovanile, soprattutto nel momento in cui si impone di operare delle scelte fondamentali per la propria vita. Non a caso, il relatore ha scelto la vita monastica sin dal 1951 ed ha operato in tal senso una scelta radicale per porsi alla ricerca di Dio, ciò che il cristiano non può trascurare, dal momento che egli abbisogna di momenti che gli consentano, sia pure in maniera quanto più efficace possibile, di uscire dalla routine della diuturna fatica.
Proprio la fatica del lavoro, infatti, non di rado distrae l’uomo dalla fondamentale esigenza di crearsi degli spazi che gli consentano di porsi all’ascolto di Dio; in questo ci è di esempio l’equilibrio del monaco, il quale non trascura di occuparsi della realtà quotidiana, vedendola alla luce di Dio; a ciò aiutano le meditazioni del libretto curato da mons. Raspanti.
Filo conduttore dei 40 capitoli (di due pagine ciascuno), nei quali complessivamente si articola l’agile volumetto (‘pillole’ le ha definite dom Scicolone) è, per l’appunto, la ricerca del dialogo con Dio.
Si tratta di meditazioni che l’autore del testo, come egli stesso sottolineava nel proprio successivo intervento, ha mutuato dalla ‘frequentazione’ di ‘amici’ i quali, pur lontani nel tempo, riescono a leggere ed interpretare il vissuto attuale, conferendogli la necessaria chiarezza. Si comprende, dunque, chiaramente come Dio sia interlocutore dell’uomo alla luce della fede. L’uomo, infatti, è soffocato dalle diuturne preoccupazioni e, dunque, non di rado avverte l’esigenza di trovare una pausa di ristoro. Il cristiano trova ristoro in Dio e nel Figlio Unigenito Gesù Cristo, del quale si pone all’ascolto e con il quale interloquisce proprio attraverso la meditazione. L’uomo, dunque, soddisfa la propria sete di conoscenza di Dio proprio attraverso il contatto diretto offerto da meditazione e preghiera, ma anche attraverso l’azione di privilegiati mediatori quali Mosè ed i Profeti.
Nando Costarelli