Sono molti i cittadini della Costa d’Avorio che tramite accordi con l’Italia rientrano a pieno nel fenomeno dell’immigrazione sulla penisola. Vediamo insieme i dati, il background di questo paese dell’Africa equatoriale e gli accordi che il nostro governo nazionale ha siglato con quello ivoriano.
Immigrazione / Cittadini della Costa D’Avorio in Italia
Ufficialmente chiamata Repubblica della Costa d’Avorio, è una repubblica semi-presidenziale con capitale amministrativa a Yamoussoukro, ma la sua capitale economica e governativa, nonché città più estesa e popolata, è ad Abidjan. La lingua ufficiale è il francese, ma esistono diverse lingue locali come il baulé e lo djoula. La popolazione, come in quasi tutti i paesi in via di sviluppo, ha conosciuto negli ultimi decenni un costante e rapido aumento.
La Costa d’Avorio possiede una delle economie più prospere dell’Africa, benché fragile, poiché basata principalmente sull’esportazione di materie prime. Il suo mercato dipende pesantemente dal settore agricolo: quasi il 70% del popolo ivoriano è impiegato in qualche forma di attività agricola. Conseguentemente, l’economia è altamente sensibile alle fluttuazioni dei prezzi internazionali di questi prodotti e alle condizioni meteorologiche. Un altro settore di notevole rilevanza è, a partire dal 1977, quello manifatturiero, grazie soprattutto alla scoperta di giacimenti di petrolio al largo della costa, notevolmente incrementati dagli anni 2000.
La Costa d’Avorio
La Costa d’Avorio è un paese in crescita: dal 2012 la sua performance economica ha registrato una crescita pari all’8,5%. Superiore alle previsioni, confermate anche per il 2017. In alcuni casi la crescita ha superato persino alcuni paesi europei. Il paese è ricco in termini di risorse da esportare, come caffè, semi di cacao e olio di palma. Oltre a questi, vanta grandi quantità di preziosi minerali: diamanti, manganese, nichel, bauxite e oro, oltre alle suddette recenti scoperte di giacimenti di petrolio. Il mogano è inoltre il principale legname destinato all’esportazione. E’ il quarto paese per provenienza dei migranti che sbarcano sulle coste del Mediterraneo, in particolare in Italia. Un paese, dunque, tenuto “sotto osservazione” dall’Unione Europea per arginare i flussi migratori. Ma perché si scappa dai territori della Costa d’Avorio, nonostante un’economia fiorente?
Immigrazione in Italia: fuga dalla Costa d’Avorio
Il motivo principale che spinge le persone ad emigrare è da ricercare nella costituzione stessa della popolazione: la metà ha meno di 35 anni. “Le autorità ivoriane non riconoscono, anche con una certa ragione, che tutte queste persone siano ivoriane. Io penso che il nocciolo della questione sia tutto nel fatto che molti degli arrivati possono essere effettivamente partiti dalla Costa d’Avorio senza necessariamente essere ivoriani. Il problema dell’identità reale dei migranti clandestini è quindi centrale. Certo che la progressione degli arrivi di chi dice di provenire dalla Costa d’Avorio è assai impressionante”. Così si è espresso Alessandro Rabbiosi, responsabile per Terre des Hommes Italia in Costa d’Avorio.
Afferma che una delle ragioni che spinge le persone ad emigrare è la mancanza di fiducia rispetto al proprio paese d’origine. Data l’economia non poco avanzata, sono in molti che partono pur avendo un lavoro nel loro paese. Ciò che sembra mancare è proprio la prospettiva futura del vivere in un luogo che non possa restituire molto.
Immigrazione dei Cittadini della Costa d’Avorio in Italia
Il 31 Gennaio del 2020 l’ex ministro degli interni Italiana, Luciana Lamorgese (in foto), incontrò il ministro della Sicurezza e della Protezione civile della Repubblica della Costa D’Avorio: il generale di Corpo d’Armata Vagondo Diomandé.
Insieme sottoscrissero una dichiarazione di intenti per il rafforzamento della cooperazione in materia di immigrazione e sicurezza. L’accordo prevede una maggiore collaborazione tra i due paesi in materia di rimpatri. Ma anche progetti di integrazione e percorsi di formazione per i cittadini ivoriani in Italia, che rappresentano circa il 10% degli arrivi sul territorio nazionale. Un terzo punto verte su iniziative di cooperazione tra le polizie dei due paesi per lo scambio di informazioni nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.
Uno dei grandi problemi sollevati dal governo ivoriano è proprio l’emigrazione della sua popolazione: l’accordo è basato proprio sul tentativo di risolvere l’emorragia e al contempo aiutare chi è già emigrato a vivere in un territorio straniero.
Vittoria Grasso