Immigrazione: il CEMi in Sicilia

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Barcone di profughi sulle coste sicule

Mentre continuano gli sbarchi nei porti della Sicilia, che ormai hanno visto nel 2014 oltre 120.000 persone attraversare il Mediterraneo, accompagnati dall’operazione umanitaria Mare nostrum, l’Ufficio Stampa della Fondazione Migrantes rende nota la decisione della Commissione Cei per le Migrazioni (CEMi), presieduta dall’arcivescovo di Agrigento S.E. Mons. Francesco Montenegro e la Fondazione Migrantes, di tenere la riunione proprio sull’Isola ed in particolare ad Augusta (SR) oggi, 17 settembre. Tra i temi all’ordine del giorno quello dei richiedenti asilo e rifugiati in Italia e quello degli sbarchi e dell’accoglienza in Sicilia, con interventi del direttore generale della Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego, e del direttore della Migrantes di Palermo, Dott. Mario Affronti. I vescovi della Commissione e la Migrantes hanno invitato all’incontro i parroci di Augusta, per di-scutere con loro i diversi aspetti di questi arrivi e dell’accoglienza delle nostre comunità. Dopo l’incontro i vescovi visiteranno il Centro di Accoglienza, dove incontreranno ospiti e volontari.

Mons. Montenegro
S.E. Mons. Francesco Montenegro

L’incontro, sottolinea il comunicato, è l’occasione per esprimere la solidarietà della CEMi alle Chiese di Sicilia e il proprio ringraziamento a chi, in queste ore e in questi giorni, si è reso disponibile nel servizio verso tanti fra-telli e sorelle in fuga. “Fratello Africano o Asiatico che fuggi dal tuo Paese martoriato, dalla guerra o dalla miseria, che hai tanto sofferto nel lungo percorso che ti ha condotto in questa terra sii il Benvenuto”, scrivevano nell’aprile scorso i parroci e le comunità di Augusta (Sr), in occasione della Pasqua. “Respingendo ogni forma, anche velata, di razzismo e xenofobia, – aggiungevano i parroci – nei migranti vediamo un dono di Dio ed una occasione data al nostro cuore per liberarsi della paura, dell’egoismo, dell’individualismo e del perbenismo; occasione per innescare processi sociali nuovi che ritornino a beneficio non solo dei migranti, ma di tutta quanta la nostra società”. I parroci, in quella occasione, hanno chiesto con forza alle Istituzioni, a tutti i livelli, di volere “ap-prontare piani e soluzioni per una accoglienza dignitosa di questi fratelli e per la loro tutela”. “Sap-piamo che molti di voi non desiderano rimanere tra noi ma sono di passaggio verso i Paesi del nord in cerca di sistemazioni economiche più sicure. Siamo certi – aggiungevano i parroci rivolgendosi ai migranti – che attraverserete difficoltà e sofferenze grandi. Noi accomunati a voi nelle difficoltà, vi accogliamo esprimendovi la nostra solidarietà, rivivendo in voi il dramma dei nostri nonni e so-gnando con voi un mondo a colori”.

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