Immigrazione in Italia / Focus sulla comunità moldava

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bandiera comunità moldava

L’immigrazione per la comunità moldava in Italia inizia alla fine degli anni ’90 a seguito della crisi economica che aveva colpito la Moldova tra il 1998 e il 1999. Il numero di moldavi che scelsero l’Italia crebbe negli anni tanto da farla diventare il primo paese d’Europa (e il secondo nel mondo dopo la Russia) per presenze moldave. Dopo un ventennio, la comunità moldava mostra buoni segni di integrazione, nonostante le iniziali difficoltà burocratiche.

Moldavi in Italia / Distribuzione dei moldavi secondo i dati ISTAT

Secondo i dati ISTAT del 2022, i moldavi in Italia sono 114.914 e costituiscono il 2,3 % degli stranieri. Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia sono le regioni a maggior presenza. Tra le città in particolare, spiccano Roma, Padova, Venezia e Milano. In buona parte del sud le presente diminuiscono. In Sicilia sono solo 223 e Catania è la città che ne accoglie di più. I numeri, tuttavia, potrebbero essere più alti perché alcuni moldavi ottengono il permesso di soggiorno avendo anche la cittadinanza rumena.

Moldavi in Italia / I motivi dell’immigrazione e l’integrazione in Italia

Tra i motivi dell’immigrazione ci sono quelli di lavoro, famiglia e studio. I motivi famigliari riguardano i minori che raggiungono i genitori ma anche il numero crescente di matrimoni misti tra italiani e moldavi. Alla base ci sono anche fattori culturali come la vicinanza linguistica e la presenza della comunità rumena con cui i moldavi condividono molte tradizioni. L’integrazione della comunità moldava nel nostro territorio mostra buoni risultati. I moldavi partecipano alla società politica tramite le diverse Associazioni della diaspora.

Nel 2020, la comunità moldava risulta quarta per numero di iscritti ai sindacati. Nel mondo del lavoro occupano per lo più il settore dei servizi, il settore dell’industria, il settore dei trasporti e quello del commercio. Si registra un importante gender gap non solo in termini di presenze sul territorio, dove quella femminile prevale, ma anche in termini di reddito e al tasso di occupazione (gli uomini guadagnano oltre 600 euro in più delle donne).

La comunità moldava in Italia / Associazione Italia-Moldova (OdV)

E a proposito di integrazione, in Italia esiste una realtà interessante, anche se piccola, che da ormai 20 anni promuove il dialogo tra la comunità moldava e quella italiana con progetti sociali e culturali. Stiamo parlando dell’Associazione Italia-Moldova con sede a Besozzo (VA). L’associazione, di cui è presidente Gian Luca del Marco, ha una genesi particolare, in cui il destino sembra lanciare dei segni fino a rivelarti lo scopo della tua vita.

Comunità moldava in Italia / Un viaggio che cambia la vita

In adolescenza, il signor Gian Luca del Marco, conosce una signora rumena, sua vicina di casa, che gli parla con entusiasmo della propria terra dipingendola come un paese amico dell’Italia per i fattori culturali che nel corso della storia li hanno accomunati (pensiamo alla famosissima Colonna Traiana eretta per celebrare la conquista dei Daci da parte dell’imperatore Traiano tra il 101 e il 106, popolazione che abitava proprio l’attuale Romania). Incuriosito, nel 1994 Gian Luca fa un viaggio in Romania ed è lì che conosce l’esistenza della Moldova, un paese che si era liberato dal controllo dell’URSS solo da tre anni e per questo era pressoché sconosciuto da tutti.

In seguito, la passione per il volontariato insieme ad altri compagni d’avventura lo ha portato a aderire e promuovere progetti di adozioni a distanza dei bambini moldavi. Nel 2002, quando l’associazione alla quale avevano aderito decise di sospendere tali progetti, i volontari capiscono che i buoni risultati ottenuti fino ad allora non potevano andare in fumo. Così, riunendosi, danno vita all’attuale associazione.

Moldavi in Italia / Le finalità dell’associazione

La finalità principale dell’Associazione Italia-Moldova è ancora oggi l’adozione a distanza. Con un contributo mensile individuale o collettivo, a numerosi bambini moldavi si dà la possibilità di vivere un’infanzia felice e di garantire un’istruzione per il futuro. Il contributo dell’associazione è stato importante anche durante il periodo della pandemia e della guerra russo-ucraina, con l’invio di beni di prima necessità e volontari in aiuto dei profughi ucraini. I progetti realizzati sia in Italia che in Moldova sono vari e numerosi e dal piano strettamente volontaristico umanitario, abbracciano anche la promozione culturale e artistica del territorio moldavo.

L’associazione organizza diverse mostre per far conoscere al pubblico italiano l’arte e l’artigianato locale ma opera anche nel campo letterale. Gli ultimi progetti hanno riguardato la traduzione e pubblicazione di opere di importanti autori moldavi in collaborazione con la piccola casa editrice Graphe.

Nella Repubblica Moldova la diaspora resta un tema con cui ogni governo si deve confrontare. Dopo l’indipendenza ottenuta nel 1991, la Moldova rimane uno dei paesi più poveri d’Europa. Tra i motivi ci sono, la questione della Transnistria, scontri politici e un’economia prevalentemente agricola. La Moldova dipende da aziende straniere perchè non dispone di risorse energetiche proprie. Inoltre, le sue esportazioni sono divise principalmente tra l’Europa e la Russia. Ciò si traduce in poche opportunità di lavoro, stipendi bassi e carenze soprattutto nel settore sanitario.

Molti adolescenti e adulti vanno via in cerca di condizioni economiche migliori e il paese si spopola sempre più. Rimangono solo gli anziani. L’Italia è il paese delle speranze e per molti diventa una seconda casa. Realtà come quella di cui abbiamo parlato sopra, rappresentano un bellissimo esempio di solidarietà e fratellanza. Rapporti che nascono dal basso che si rivelano essere più solidi di quelli che i governi costituiscono con una semplice firma.

Eugenia Castorina